CATANIA – “Un bambino a cui hanno rubato il futuro”. Con queste parole il comandante provinciale dei carabinieri di Catania Raffaele Covetti parla del coinvolgimento di un bambino di sei anni nel fiorente commercio di droga a Librino.
In viale Biagio Pecorino, infatti, per quasi 24 ore al giorno era possibile acquistare droga grazie a una rete di spacciatori ben organizzata: una società di tipo piramidale al cui vertice stava Rosario Lombardo, uomo d’onore di Cosa Nostra e personaggio di spicco del clan Santapaola, già responsabile – sono all’ultimo arresto avvenuto lo scorso luglio – di tutte le piazze di spaccio del clan.
200 le vendite al giorno per un introito di 2000 €.
Per garantire maggiore sicurezza alla rete di spacciatori, oltre al collaudato impianto di tre vedette presenti nell’area, l’acquirente doveva prima contattare un pusher che, ricevuta la richiesta, si recava dal custode dello stupefacente il quale, da posizione sopraelevata con l’ausilio di una corda forniva la droga richiesta al pusher.