PALERMO – Si attendeva da giorni, anche se qualche nome era già circolato: la giunta di governo è stata formata ed è stato il governatore Nello Musumeci a elencare nomi e deleghe. 12 assessori, 10 uomini e due donne, che andranno a formare un esecutivo che ha molte cose su cui lavorare. Fuori la Lega, dentro gruppo vicino Raffaele Lombardo, in particolar modo Mariella Ippolito per la quale si profila la delega al Lavoro e alla Famiglia, un assessorato considerato redditizio in chiave elettorale. Forza Italia rinuncia a un posto nella squadra: questo dovrebbe garantire i voti del movimento di Lombardo a favore di Miccichè per l’elezione di questi a presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana. Gli altri due nomi autonomisti sono quello di Roberto Lagalla (per lui la Formazione professionale) e Toto Cordaro, per il quale si dovrebbero aprire le porte dell’assessorato al Territorio.
Ai rifiuti va l’esponente dell’UDC Vincenzo Figuccia, mentre al’Agricoltura il siracusano Edy Bandiera.
Alle infrastrutture il catanese Marco Falcone, la messinese Bernadette Grasso, ex sindaco di Rocca di Caprileone ottiene la delega alle Autonomie locali, il siracusano Bandiera, neodeputato legato all’ex ministra Stefania Prestigiacomo andrà all’Agricoltura. Il quarto assessore è Gaetano Armao, da tempo vicepresidente in pectore e delegato all’Economia. Anche Vittorio Sgarbi, il cui nome era stato fatto anche da Silvio Berlusconi, sarà assessore ai Beni culturali, entrerà in quota Forza Italia.
L’altro nome in quota Udc è quello dell’ex capogruppo Girolamo Turano, che andrà alle Attività produttive.
Musumeci promuove in giunta un uomo di fiducia, l’avvocato catanese Ruggero Razza destinato alla Sanità. Per la componente Fratelli D’Italia-Noi con Salvini è stato scelto Sandro Pappalardo, esponente catanese di Fdi, altro assessore che Musumeci considera un “fedelissimo”: si occuperà di Turismo.