RAGUSA – Una gara d’appalto, bandita per tre volte dalla centrale d’acquisto, dell’ammontare di 32 milioni di euro. E’ finita nel mirino della Guardia di Finanza della provincia di Ragusa che, in queste ultime ore, ha effettuato una serie di blitz in tutti gli ospedali del territorio, dai due ragusani, il Civile e il Maria Paternò Arezzo, a quelli di Vittoria, Comiso e Scicli, oltre ai presidi territoriali. E’ stata raccolta anche la testimonianza dei capisala dei vari reparti ospedalieri. L’indagine dei finanzieri mira a verificare eventuali irregolarità nell’applicazione del capitolo d’appalto relativo ai servizi di pulizia. Viene chiesta chiarezza anche per quanto concerne le attrezzature che sarebbero state utilizzate per la pulizia degli ambienti. L’impresa aggiudicataria, tra l’altro, avrebbe dovuto assumere 27 soggetti rientranti nella categoria degli svantaggiati. Questo quanto contemplato dagli obblighi contrattuali a cui, come sembra, non sarebbe stato fornito il dovuto seguito. Il personale impiegato dalla ditta aggiudicataria, inoltre, non avrebbe ricevuto i necessari dispositivi di protezione individuale. L’inchiesta è stata incardinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa che avrebbe ricevuto un’articolata denuncia in seguito alla quale è scattata l’indagine. Il capitolato d’appalto di pulizia degli ospedali iblei contempla precise prescrizioni che, stando ai denuncianti, non sarebbero state attuate. E tutto ciò, naturalmente, quando si parla di un appalto di 32 milioni di euro, non può che determinare un illecito arricchimento. Sarebbe stato anche contestato il fatto che i controlli, da parte degli organismi preposti dell’azienda sanitaria provinciale, sono stati ridotti al minimo indispensabile. E, in alcuni casi, sembrerebbero addirittura inesistenti. Ma è anche questo uno degli aspetti che la Procura dovrà chiarire nella maniera più attenta possibile.
Maxigara d’appalto per la pulizia degli ospedali ragusani, blitz delle Fiamme gialle per fare chiarezza
- Pubblicità -