CATANIA – Lavoro, futuro e dignità.
Questo lo slogan lanciato dai lavoratori della pubbliservizi che stamattina sono scesi in strada per protestare contro i mancati pagamenti degli stipendi. Un lungo torpedone partito questa mattina alle 8 da piazzale Asia, sede delle Ciminiere, e che attraverso corso Italia passerà dal tribunale fino ad arrivare a piazza Università.
Imponente il dispiegamento di forze dell’ordine con il corso Italia bloccato e notevoli disagi alla viabilità.
L’ennesimo atto di protesta dei 400 impiegati scaturisce dal fatto che il contratto è scaduto, di proroga si parla solo a parole.
“I lavoratori sono in arretrato da due mensilità, siamo alla fame. Senza certezza per il 2018. La Pubbliservizi vorrebbe prorogare per tre mesi con 700 mila euro e questo non basterebbe a garantire gli stipendi. E i prossimi 3 anni sempre a 700 mila euro. Quello di oggi è solo il primo atto: la città metropolitana e la Regione devono ascoltarci. Per sanare i debiti pregressi ci vogliono 150 mila euro l’anno, da togliere ai 700 mila individuati, praticamente impossibile”, dichiara Alfio Lauricella della Uil.
Ai lavoratori si sono uniti i sindaci dei comuni della prinvincia e il presidente della Pubbliservizi Silvio Ontario.