POZZALLO (RG) – La città di Pozzallo ha dato il benvenuto al ministro dell’Interno Giorgio Minniti nel segno di Giorgio La Pira. L’esponente del Governo nazionale è stato in visita sabato mattina nella cittadina marinara iblea per il 40° anniversario della morte del “sindaco santo”. Davanti all’hot spot, luogo simbolo della città marinara, è stata posta infatti una grande targa su cui si legge: «Benvenuti a Pozzallo. Città natale di Giorgio La Pira». Non è un caso che il nome di quello che il nipote Gaetano ha definito «un santo folle» campeggi davanti al porto, luogo di flussi turistici ma anche di drammi, di congiunzione tra terre lontane e l’Europa. I 40 anni dalla morte dell’ex sindaco di Firenze non potevano essere ricordati meglio e non a caso alla cerimonia è intervenuto Marco Minniti, nella sua qualità di ministro dell’Interno, in prima linea in questi ultimi mesi per la gestione dei flussi migratori e l’approntamento di un ponte tra le teste dei due continenti. Allo spazio culturale «Meno Assenza» erano presenti tutte le cariche più alte della provincia a cominciare dal prefetto Maria Carmela Librizzi, dai sindaci, con in testa il padrone di casa Roberto Ammatuna ed il presidente del consiglio Quintilia Celestri. Minniti ha ricordato, tra l’altro, la necessità di perseguire la pace come valore assoluto, il bisogno del dialogo tra popoli vicini e lontani e dell’interculturalità per capirsi e capire meglio. Il ministro ha spiegato: “La Sicilia ha accolto e continuerà ad accogliere i migranti.
Lo farà anche Pozzallo che ha l´accoglienza nel suo dna ma il fenomeno non può essere inseguito e lasciato in una fase emergenziale. Bisogna governare questi flussi migratori e toglierli dalle mani dei trafficanti di morte”, ha detto Minniti, il quale ha rotto più volte il rigido protocollo istituzionale. Una prima volta quando si è alzato dal tavolo e ha baciato due giovani, l’italiana Alyssa e la marocchina Khaula, che lo avevano accolto con messaggi che “lo hanno commosso”. È una seconda volta quando ha abbracciato il medico marittimo Vincenzo Morello che da anni è presente sulla banchina del porto ogni qualvolta vi è uno sbarco e che ha salvato la vita di diversi migranti giunti stremati a Pozzallo. “Bravo, la tua opera ti fa onore” gli ha detto Minniti prima di ripartire alla volta di Firenze. Il ministro, poi, si è intrattenuto con i bambini, giunti il 23 a Pozzallo, messi in salvo della nave irlandese L.E. Niamh. Ha parlato con le giovani madri migranti, visitando anche i locali dell’hot spot di Pozzallo.