Camera del Sud Est, poca serenità in aula. E salta l'approvazione dello Statuto

Pietro Agen
Pietro Agen
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CATANIA – “Non ho un programma da mostrarvi perché credo che il vero programma vada costruito insieme, ma ci sono degli obiettivi urgenti che terrò presente: prima di tutto garantire serenità ai dipendenti e pensionati camerali e fare in modo che anche i rapporti interni al Consiglio siano all’insegna della serenità e dell’ascolto reciproco”.

Con queste parole, lo scorso 4 settembre, Pietro Agen si insediava come primo presidente della Camera del Sud-Est, il super-ente che ha riunito le Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa in un’unica entità. “Serenità” la parola chiave scelta dal neo-presidente per inaugurare la nuova stagione, dopo le rocambolesche vicende che hanno portato alla formazione della Super Camera. Peccato che di serenità, fino a questo momento, se ne sia vista poca. Anzi.

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Nel corso della terza seduta del Consiglio Camerale – la prima dedicata a temi concreti, dopo lo svolgimento dei passaggi istituzionali nelle prime due – si sarebbe dovuto procedere all’approvazione del nuovo Statuto, portato in aula proprio dal Presidente. Un passaggio fondamentale per l’avvio del nuovo Ente. Ma alcuni consiglieri presentano degli emendamenti al testo. Ed è qui che Agen inizia a mostrare un certo nervosismo.

Molte delle modifiche proposte sarebbero a suo dire capziose. Anche quelle provenienti da esponenti della maggioranza – che nel nuovo Consiglio Camerale è bulgara, con ben 26 membri su 31 schierati dalla parte del presidente. Il quale si lascia andare ad affermazioni forti, parlando di “pressioni” subite sullo Statuto e avvertendo di potersi recare in Procura all’occorrenza.

A fare discutere, in particolare, è la scelta di nominare ben tre vicepresidenti, uno per ogni “sede” accorpata dal nuovo Ente. Soltanto uno dei tre sarebbe “vicario”, avrebbe cioè titolo a sostituire il presidente in sua assenza. A contestare la tripla nomina, non prevista dai regolamenti camerali, è Sebastiano Truglio, rappresentante dei Professionisti ed ex presidente dei Commercialisti catanesi.

A difendere la scelta sono invece Salvatore Guastella e Sandro Romano, rispettivamente di Confcommercio Ragusa e Siracusa. Altri consiglieri propongono interventi sullo Statuto: Francesco Tanasi dei Consumatori, autore di una trentina di emendamenti, e Giovanni Brancati e Andrea Milazzo della CNA.

I rappresentanti di Confcommercio puntano i piedi, chiedendo l’immediata approvazione della norma sui tre vicepresidenti. Uno di essi, l’unico previsto da regolamento, è già stato eletto nella persona di Salvo Politino, della Confesercenti di Catania. Guastella e Romano chiedono dunque ad Agen di rispettare gli accordi. Ma alla fine il presidente decide che gli emendamenti saranno accorpati e discussi collettivamente alla nuova convocazione del Consiglio Camerale. Il clima è tutt’altro che sereno.

La seduta prosegue. Altro punto all’ordine del giorno è l’approvazione della relazione previsionale di quinquennio e di altri documenti propedeutici all’approvazione del Bilancio. L’ex presidente della Camera di Ragusa Giuseppe Giannone prende la parola e nel suo intervento si mostra critico con la linea del presidente Agen in merito a Fontanarossa. Com’è noto il nuovo Ente camerale controlla oltre il 60% delle quote di SAC, la società che gestisce l’Aeroporto di Catania.

Un tema quanto mai caldo, quello dell’Aeroporto. Su cui Giannone prende decisamente le distanze da Agen. Il quale abbozza una risposta, ma poi decide di abbandonare l’aula. “Non si può andare avanti così”, si sente vicino ai banchi della presidenza. I lavori vengono sospesi. Alla fine il presidente sarà convinto a rientrare, giusto in tempo per l’approvazione dei documenti.

Ma a questo punto la maggioranza si è ridotta a 16 consiglieri su 31. Ovvero il numero legale necessario per non rimandare la seduta. Sarebbe bastato che Agen non fosse in aula perché i documenti non  venissero approvati. E perché l’unico risultato di questa convocazione fosse l’approvazione del nuovo nome dell’Ente: “Camera del Sud-Est”.

Solo su quello, in Consiglio, si è registrata l’unanimità. Per il resto, non poche tensioni sembrano attraversare la maggioranza di Agen. Che dovrà ancora lavorare per raggiungere la serenità di rapporti promessa il giorno del suo insediamento.

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