PALERMO – «Carissimo presidente, non possiamo aspettare il nuovo assessore perché dicembre sarà già troppo tardi. La preghiamo di incontrarci subito con i dirigenti degli assessorati Famiglia e Sanità, per illustrarle la situazione al meglio e iniziare un percorso che il futuro assessore speriamo seguirà, senza logiche politiche, ma soltanto di buon senso e soprattutto legalitarie. Vogliamo che si applichi la legge, facciamolo subito! Lei può se lo vuole».
E’ questo l’incipit della lettera che il comitato #SiamoHandicappatiNoCretini, fondato da Giovanni Cupidi e dai fratelli Pellegrino scrive al neo presidente della Sicilia Nello Musumeci pubblicata su Facebook nella quale si legge ancora: «dal 31 dicembre tutti i disabili gravissimi già censiti rischiano di vedersi bloccati i fondi. Lei – è l’appello a Musumeci – potrà immaginare cosa può volere dire per famiglie, molto spesso sotto la soglia di povertà, dovere aspettare mesi e mesi e dovere comunque pagare l’assistenza senza averne le possibilità».
E ancora, il comitato denuncia soprattutto una nuova situazione di caos intorno al numero reale dei disabili che hanno diritto all’assistenza: «Il bando per i nuovi censiti è ad una situazione di stallo (peraltro prevedibile). Le Asp stanno completando a fatica il censimento dei richiedenti. Lei non ci crederà, signor presidente, ma il numero dei censiti positivamente vi farà paura. Per le informazioni in nostro possesso, soltanto per il territorio Catanese il numero dei gravissimi, supera le 2.000 Unità. A Palermo dovrebbero superare tale cifra. Si immagini su tutto il territorio regionale il numero complessivo».
Il comitato conclude informando il presidente delle difficoltà che le Asp stanno incontrando nel rispondere alle esigenze dei disabili. E per questo rivolge a Musumeci un appello a mettere da parte le trattative politiche e ad iniziare presto l’attività di governo: «Insomma presidente, come lei già sapeva, la situazione è drammatica, e lo è da troppi anni. Essendo ormai stato eletto ed avendo in carico le suddette deleghe, purtroppo, tocca a lei adesso darci delle risposte chiare».