IOS è, insieme all’oramai morente Windows 10 mobile, uno dei pochi sistemi per Device mobili proprietari, cioè creati per appositi dispositivi e per loro sviluppato.
Completamente opposto è il procedimento Android.
Android è un sistema operativo creato per dispositivi mobili e sviluppato da Google. Basato sul kernel Linux, ma riadattato completamente per i dispositivi portatili.
Sin dalla sua nascita, il sistema mobile di Big G è stato diffuso gratuitamente agli sviluppatori di tutto il mondo. Ad approfittarne sono state le multinazionali come Samsung che proprio in quel periodo abbandonavano i sistemi proprietari, vedi Tizen, poi ripreso per smartwatch, per questo sistema mobile. La grande forza di Android sta proprio nell’essere “apertamente modificabile”, cosa che porta alle tante manipolazioni da parte dei brand di telefonia cellulare.
Un sistema open per più aziende ha portato anche alla creazione di un vero e proprio ecosistema ampliato che porta gli utenti Android a scontrarsi col più chiuso IOS style.
Dopo anni di modifiche e aggiornamenti, sempre con nickname prelevati dal mondo dolciario, Android giunge alla versione 8.
Nessuna grande modifica, come su IOS, ma importanti cambiamenti per un’user experience migliorata.
Ecco le principali aree di interesse su cui si sono concentrati gli ingegneri Google, coloro che continuano ad apportare le migliorie più significative alla base degli aggiornamenti:
- Autonomia: miglioramenti grazie ai limiti per i processi in background delle app.
- Tempi di avvio: sui Google Pixel, il tempo di avvio di Android Oreo è stato dimezzato.
- Icone adattative
- Project Treble: una struttura modulare che dovrebbe velocizzare gli aggiornamenti da parte dei vari produttori.
- Autofill API: l’auto-completamento delle password avviene a livello di sistema operativo.
- Picture-in-Picture (PIP) su smartphone e tablet.
- Instant App
- Font scaricabili
- Installazione da origini sconosciute: il permesso va concesso per singola app.
- Indicatori di notifica (notification dot): dei piccoli “pallini” che indicano la presenza di notifiche non lette.
- Notifiche rinviabili
- Canali di Notifica: ogni app appartiene ad uno o più canali, in modo che possiate decidere comodamente a quali dare priorità.
- Ambient screen
- Miglioramenti per WebView
- Deep color: permette alle app di riprodurre colori più vibranti e gradienti più sottili.
- Ottimizzazioni per Java 8 e di runtime
- Navigazione da tastiera: dedicata principalmente ai Chromebook.
- Supporto LDAC codec e aptX.
- Pulsante accessibilità: dalla barra di navigazione, permette di raggiungere le funzioni di accessibilità.
Molte ottime funzionalità, alcune importate dal sistema Apple, altre nuove nel campo dell’esperienza mobile. In attesa del già pronto 8.1 che porterà soprattutto il livello di carica dei dispositivi Bluetooth collegati visibile nei quick toggle, come già attivo su Apple.
Ma perché gli aggiornamene sui dispositivi Android non arrivano subito e spesso su Device nuovi, ma non nuovissimi, nemmeno arrivano?
Il problema è della personalizzazione!
Google rilascia quasi ogni anno aggiornamenti di versione per gli smartphone Android Native, ovvero i “telefoni” che usano il sistema puro, così come rilasciato dallo sviluppatore, come Pixel 2, ma le personalizzazioni da parte dei sviluppatori tardano ad arrivare e spesso non arrivano per via della mancanza del brand di aggiornare un prodotto già acquistato dagli utenti, in vista del nuovo Device che uscirà già aggiornato e ritoccato.