PALERMO – Con la proclamazione ufficiale da parte del presidente della Corte d’Appello di Palermo, Nello Musumeci da oggi è il nuovo presidente della Regione Sicilia. Una cerimonia semplice alla quale hanno partecipato gli amici più stretti, i collaboratori ma soprattutto la famiglia del neo governatore, eletto lo scorso 5 novembre con quasi il 40% delle preferenze.
Proclamato oggi anche il deputato del M5S Giancarlo Cancelleri che, come prevede la legge, entra di diritto all’Ars perché secondo arrivato nella competizione elettorale: Cancelleri non si è però presentato al tribunale di Palermo.
Ufficializzata la proclamazione, Musumeci ha voluto abbracciare la nipote e non sono mancati momenti di commozione. Subito dopo la cerimonia della proclamazione, il neo presidente si è spostato a Palazzo d’Orleans dove si è svolto il passaggio di consegne con il governatore uscente Rosario Crocetta che ha sottolineato “la vittoria oggettiva di Musumeci al quale auguro buon lavoro per questa terra che noi tutti amiamo”. Il presidente uscente ha poi evidenziato che lui e Musumeci sono accomunati “dalla coerenza, da nessun cambio di casacca, da lealtà”. Crocetta ha regalato poi un libro – “Il viaggio in Sicilia di Goethe”- per sottolineare l’amore per la Sicilia.
Parlando ai giornalisti, e ai tanti amici intervenuti – tra cui il designato vicepresidente Gaetano Armao, Roberto Lagalla, Saverio Romano, Giuseppe Reina, Marco Falcone, Enzo Gibiino, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il vicesindaco di Catania Marco Consoli – Musumeci ha sottolineato la consapevolezza della difficoltà che lo aspetta alla luce anche della poca fiducia che hanno i siciliani nei confronti dell’istituzione regione. “La situazione è difficile ma noi politici abbiamo il dovere di essere portatori di speranza, guai se non lo facessimo. Vorrò essere il presidente di tutti, impegnato a convertire gli scettici e gli sfortunati in fiduciosi. Questa sfida si vince se ognuno di noi, dal primo all’ultimo cittadino, diventiamo protagonisti e non spettatori”.
Anche Musumeci ha regalato due libri: uno dedicato a Luigi Pirandello, a 150 anni dalla nascita dello scrittore siciliano, e uno di Oscar Wilde, “L’importanza di chiamarsi Ernesto” (in inglese “The Importance of Being Earnest”, traducibile anche in l’importanza di essere onesto…)