Un incentivo importante potrà essere usato da professionisti e imprese che vogliono far conoscere il loro lavoro, scegliendo di far pubblicità nei giornali cartacei e in quelli online, grazie al Bonus Pubblicità 2018.
Il Decreto 148/2017, pubblicato lo scorso 16 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale, ha infatti previsto un credito d’imposta per l’acquisto di appositi spazi pubblicitari nei giornali e nelle testate sul web. Per quanto riguarda il credito d’imposta è bene specificare che ci sono due differenti percentuali, il 75% è previsto per i contribuenti, quindi professionisti e imprese, mentre il 90% riguarda le startup, le piccole e medie imprese e le microimprese. Inoltre, il credito d’imposta può essere utilizzato anche per gli investimenti pubblicitari effettuati tra il 24 giugno e il 31 dicembre 2017, che verrà poi scontato sulle tasse da corrispondere a luglio 2018.
Il prossimo anno (2018) il credito d’imposta verrà esteso coprendo così tutti i mass-media anche la Televisione e la Radio. Un’agevolazione che favorisce la comunicazione e i giornali, come strumenti per poter realizzare una proficua pubblicità, valorizzando al meglio il proprio lavoro e rendendolo noto a tutti mediante l’utilizzo di canali fruibili dalla maggior parte della gente.
Abbiamo sentito in merito un esperto del settore, il consulente pubblicitario Giuseppe Leanza: «Certamente il Decreto 148/2017 che ha previsto un credito di imposta del 75% o del 90% per l’acquisto di spazi pubblicitari sui media, sia tradizionali che sul web, dovrebbe essere uno strumento funzionale per dare una spinta all’economia sia dal punto di vista delle imprese e dei professionisti, che ne potranno usufruire e che sicuramente possono spingere sull’acceleratore per promuovere i loro prodotti o servizi, sia da quello dell’editoria in genere, che ormai da troppo tempo è costretta a premere il freno a causa dei sempre più risicati investimenti pubblicitari, di fatto l’unico sostentamento per le imprese del settore. Bisognerà adesso aspettare i decreti attuativi per capire meglio come utilizzare il suddetto credito e se tra le pieghe del decreto si nasconde qualche ostacolo. Già in passato con la legge “Micciché” si ebbe qualche risultato tangibile ma sicuramente l’attuale contingenza economica, con il trend che finalmente sposta l’ago in campo positivo, potrebbe dare a questo incentivo maggiore incidenza sul mercato, con il relativo risvolto sul nostro PIL».
di Agnese Maugeri