CATANIA – Chiedono risposte precise i pensionati, così come le chiedono i giovani che vedono il mercato del lavoro completamente chiuso a causa di un sistema previdenziale italiano che presenta diverse criticità.
Problemi che verranno esposti il prossimo 22 novembre al Teatro Brancaccio di Roma durante l’attivo nazionale al quale parteciperanno anche i rappresentanti sindacali catanesi di SPI Cgil, FNP Cisl e UILP. L’occasione romana servirà, dunque, a fare il punto sui temi delle pensioni, dei giovani, dell’occupazione e della sanità e sulle risposte che il Governo non garantisce, nonostante gli accordi.
Per affrontare bene la trasferta romana ieri a Catania si è tenuta un’assemblea pubblica organizzata da SPI Cgil, FNP Cisl e UIL pensionati: un’occasione importante per fare il punto su quali sono le proposte del sindacato soprattutto nell’ottica di un principio di flessibilità e di equità nel sistema previdenziale.
All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, anche il segretario generale dello Spi, provinciale, Carmelo De Caudo, il segretario della FNP, Marco Lombardo, e la segretaria generale della UIL, Enza Meli.
“I pensionati sono con noi, e chiedono risposte precise. Oggi abbiamo spiegato loro cosa é accaduto in questi sei mesi – hanno detto i tre segretari a margine dell’incontro tenutosi nel Salone Russo- in cui nonostante precisi impegni presi per iscritto a seguito della nostra piattaforma unitaria “Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani”, il Governo non ha ancora fornito risposte soddisfacenti.
Il faccia a faccia di oggi con i pensionati ha dato l’opportunità di chiarire il senso delle richieste prioritarie: il blocco dell’adeguamento all’aspettativa di vita previsto per il 2019 e l’avvio del confronto per una modifica dell’attuale normativa; il superamento della disparità di genere delle donne e la valorizzazione del lavoro di cura; il sostegno delle pensioni dei giovani, al fine di garantire assegni dignitosi e flessibilità in uscita; il rafforzamento della previdenza complementare attraverso il rilancio delle adesioni l’estensione della fiscalità agevolata anche ai lavoratori pubblici.
“Chiediamo inoltre che vengano separate le spese previdenziali da quelle assistenziali e che venga ripristinata la perequazione dei trattamenti pensionistici- continuano i rappresentanti delle tre sigle – Inoltre pensiamo che l’allargamento della platea dell’Ape sociale e per i lavoratori precoci e la revisione delle norme dei termini di percezione dei Tfr e dei Tfs nel pubblico impiego siano essenziali”.
Molto attesa, sempre sul fronte pensionistico, anche la verifica delle risorse residuate per l’opzione donna e l’ottava salvaguardia degli esodati, così come la riforma della governance di INPS ed INAIL, per realizzare un sistema efficiente, trasparente e partecipato.
La tenuta sociale del Paese, però, passa anche dalla gestione delle problematiche più gravi legate ai disoccupati, giovani ed alla sanità. Tra le richieste più pressanti, l’utilizzo degli ammortizzatori sociali , la necessità di intervenire sul FIS e estendere le coperture alle imprese con meno di 5 dipendenti, prevedere il prolungamento del sostegno al reddito per chi ha esaurito la Naspi anche attraverso l’ intervento del Reddito di inclusione (Rei), collegato a percorsi di politiche attive, riequilibrare costi e accessibilità di licenziamenti e cassa integrazione e investire nelle politiche attive.
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