CATANIA – Gli illegittimi addebiti della Tari operati da molti Comuni nei confronti degli utenti richiedono una pronta risposta da parte delle Istituzioni e, soprattutto, un tempestivo rimborso delle somme pagate e non dovute. Infatti, al danno di un servizio come la raccolta dei rifiuti che, come notorio, lascia a desiderare in moltissimi Comuni, si aggiunge oggi la beffa di somme che i cittadini in questi anni hanno pagato senza che fossero dovute.
Presso i propri sportelli Confconsumatori assisterà tutti i contribuenti nella lettura delle bollette Tari, al fine di verificare l’applicazione degli ingiusti addebiti ed il loro ammontare, per poi chiedere il rimborso.
In provincia di Catania ci si potrà rivolgere ai seguenti sportelli:
CATANIA, Viale della Libertà, Tel. 095-2884566.
GIARRE, Via N. Tommaseo, n. 121, Tel. 095-932573.
ACICASTELLO, Via Dietro Le Mura n. 36, Tel. 346-7124004.
Sarà possibile ricevere consulenza ed assistenza telefonica al n. 340-7289212 e on line, via e-mail, ai seguenti indirizzi di posta elettronica:
reclami.confconsct@hotmail.com
confconsumatorigiarre@hotmail.it
confconsumatoriacicastello@gmail.com
In ogni caso Confconsumatori è determinata a non lasciare da solo il cittadino in questa battaglia, per questo ha inviato oggi, lunedì 13, una lettera al Presidente dell’Anci con la quale ha chiesto che l’associazione dei Comuni italiani convochi un tavolo con le associazioni dei consumatori al fine di sottoscrivere un protocollo di conciliazione, in virtù del quale i Comuni che hanno illegittimamente applicato oneri non dovuti, possano procedere al rimborso con modalità condivise. Riteniamo, infatti, che la strada del dialogo sia la prima da praticare.
Nelle more di un auspicato accordo, Confconsumatori invierà ai Comuni che hanno riscosso dai cittadini le somme non dovute una diffida ai sensi dell’art. 140, comma 5, del Codice del Consumo, Decreto Legislativo n. 206/2005, chiedendo di adottare le misure idonee a eliminare gli effetti dannosi delle violazioni e quindi il rimborso delle somme incassate in un servizio pubblico locale quale quello della raccolta dei rifiuti. Successivamente, trascorsi quindici giorni, salvo diversa risposta dal Comune, prima di intraprendere la relativa azione giudiziaria,esperirà la prevista procedura di conciliazione dinanzi alla Camera di Commercio o innanzi ad un organismo di composizione extragiudiziale per la composizione delle controversie in materia di consumo.
«Le ultime due iniziative sono importanti – ha dichiarato l’avv. Carmelo Calì Presidente di Confconsumatori Sicilia – perché si potrebbero ottenere degli accordi o delle decisioni che avrebbero valore per tutti i cittadini ed eviterebbero ai singoli l’onere di un giudizio. In ogni caso non abbiamo certamente timore di quest’ultima soluzione se, purtroppo, dovesse restare l’unica possibile».