Dopo il maltempo, in provincia di Ragusa si fa la conta dei danni. Chiesta la proclamazione dello stato di calamità

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RAGUSA –Fine settimana pesante, quello appena trascorso, per tutto il territorio ibleo come per il resto del versante orientale siciliano. Il temporale ha imperversato nella prima parte della giornata di venerdì ed in modo molto intenso tra le 8 e le 9 del mattino e ha continuato per intensificarsi nel primo pomeriggio. Nelle prossime ore, secondo le previsioni, dovrebbe ritornare la pioggia intensa. Le precipitazioni atmosferiche di venerdì hanno assunto la forma di un vero e proprio nubifragio che hanno causato l’allagamento in pochi minuti di strade, bassi e scantinati in particolare sul versante ipparino. In tutte le città l’intasamento dei tombini e la loro mancata pulizia hanno peggiorato una situazione che man mano si è fatta difficile. Numerose le auto in panne con gli automobilisti che sono stati costretti a scendere e mettersi in sicurezza. Il danno più grave, però, quello causato dalle grandinate che hanno distrutto i raccolti e dalle consistenti folate di vento che hanno scoperchiato alcune serre. Questa mattina, dopo che ieri i componenti della giunta municipale di Vittoria hanno visitato alcune delle strutture danneggiate, a palazzo Iacono è stato deciso di richiedere ufficialmente alla Regione la proclamazione dello stato di calamità. A Ragusa, invece, il sindaco Federico Piccitto ha attivato il presidio territoriale per il monitoraggio dei punti critici. La Protezione Civile comunale è intervenuta in diversi punti ed in particolare in via Archimede dove all’altezza della zona dietro la stazione si è creato il solito, pericoloso, accumulo di acqua. Anche i Vigili del fuoco sono stati mobilitati in tutte le città per soccorrere mezzi fermi e liberare le strade dai detriti accumulatisi. Ad Acate la grandine è caduta in modo copioso formando una coltre spessa che, pure in questo caso, ha soprattutto danneggiato serre ed impianti agricoli. E´ stato un vero e proprio fiume di grandine, trasformatasi a contatto con l’acqua piovana in lastre di ghiaccio galleggianti dello spessore di circa 30 cm. A Modica il violento temporale che si è abbattuto in città ha provocato infiltrazioni abbondanti di acqua superficiale nelle falde che approvvigionano la condotta idrica. I tecnici non possono dunque assicurare la regolare potabilizzazione dell’acqua immessa nella rete in quanto la clorazione è insufficiente. Il sindaco ha pertanto emesso un’ordinanza di divieto dell’uso dell’acqua proveniente dalla rete idrica per uso potabile. Il divieto resterà in vigore fino a quando non saranno ristabilite le condizioni di potabilità dell’acqua.  Marina di Modica è stata invasa da un vero e proprio fiume di fango che si è riversato sulla frazione rivierasca ed in particolar modo in Corso Mediterraneo in corrispondenza con l’ingresso principale tanto da rendere impossibile il transito dei veicoli.

 

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