Sbarca a Catania il concetto del bakery

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CATANIA – Continua il viaggio di Hashtag Sicilia tra i giovani imprenditori siciliani che hanno deciso di scommettere in questa terra, anche se tra mille difficoltà.

In questa intervista ci concentriamo sul mondo della ristorazione e dell’innovazione: a Catania, infatti, sbarca il concetto del bakery, un’invenzione tipicamente americana che è stata trapiantata da qualche anno in Italia riscuotendo un grande successo.

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Non è un bar, non è una pasticceria, non è un pub: è un luogo adatto a tutti i momenti della giornata in cui fare colazione, pranzare, sorseggiare un buon tè accompagnato da un dolce o mangiare un panino, soli o in compagnia.

A Catania ci hanno pensato dei giovani con la voglia di sperimentare portando nella città etnea Angelina’s Bakery. A parlare è Giovanni Puglia che del bacerò in via Umberto ha curato, insieme ai soci, tutti i particolari.

Una bella scommessa anche a Catania dopo Palermo e Siracusa: la città etnea è pronta al bakery?
«Ritengo che Catania sia la città più predisposta ad accogliere nuove iniziative imprenditoriali, soprattutto quelle giovanili. Dopo Siracusa e Palermo, aprire Angelina’s bakery a Catania è il conseguente risultato di un lavoro fatto bene, svolto con  passione e determinazione. La città  è cresciuta molto sotto il profilo del flusso turistico, delle offerte universitarie, degli spazi dedicati ai suoi giovani, dei servizi di trasporto, non di meno delle tratte aere su Fontanarossa. Tutti elementi che la rendono “internazionale” e quindi adatta al modello delle nostre bakery»
Il nome Angelina’s bakery ci fa pensare a un forte legame con la tradizione
«”Mancia ca a crisciri”, questo diceva la nonna Angelina. Angelina’s bakery nasce dalla voglia di ricordare una persona cara che ha trasmesso i valori della cortesia, dell’accoglienza e della buona cucina. A lei è dedicata la nostra torta angelina, che segue fedelmente la sua ricetta».
Quale la mission dei vostri ristoranti? Possiamo definirli così?
«Il punto di partenza è sempre stato quello di creare un luogo dall’atmosfera amichevole e familiare, dove potersi rilassare leggendo un libro, lavorare in tranquillità o come luogo di ritrovo tra amici. Il tutto accompagnato da un impegno quotidiano volto a soddisfare i palati dei nostri clienti, con piatti genuini e usando prodotti di qualità del territorio. Lobiettivo, nel medio-lungo termine è quello di sviluppare il marchio “Angelina’s bakery”, attraverso il modello di franchising.Io ho scelto di sposare questo progetto ed il supporto che Francesco e Stefano, i veri ed unici creatori di questo marchio, mi stanno continuando a dare è risultato fondamentale per me».
Sbarca grazie a voi il concetto di brunch: una pausa pranzo veloce e con voi salutare considerando l’uso di prodotti biologici con qualche KM 0

 

«Perché non usufruire di ciò che la nostra terra ci offre?
La qualità paga sempre ed è giusto che chi svolge questo tipo di attività impari a conoscere i prodotti locali. Non per forza a km zero, ma l’importante per noi è che siano italiani e di qualità. Utilizziamo prodotti come il caffè morettino di Palermo , cioccolato di Modica dell’azienda sabadi, succhi biologici, tutti prodotti innovativi di qualità che rispettano l’ambiente».
E’ stato facile aprire questo nuovo punto a Catania? La burocrazia aiuta i giovani a fare impresa?

 

«Sto imparando che nella vita niente ti è dovuto. I risultati si ottengono solo con i sacrifici, non solo economici ma anche fisici e mentali. Mi piace sottolineare, con piacere, che nei rapporti con gli uffici del comune di Catania ho trovato la massima disponibilità e cortesia da parte di coloro che vi lavorano. Al contrario i maggiori problemi sono sorti con le aziende private che offrono servizi necessari a questo tipo di attività come la nostra. Questo ha determinato ritardi e conseguenti costi non previsti da dover sostenere. Ma alla fine eccoci qui».
L’auspicio vostro per far crescere la nostra regione
«Questo è un brand giovane, moderno e in costante evoluzione. La Sicilia ha bisogno di nuove energie, ha bisogno che i suoi giovani possano esprimersi al meglio. È giusto credere in loro e nelle loro idee.
Perché come diceva nonna Angelina “i sogni nel cassetto fanno la muffa”»
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