Il Parco degli Iblei, proposta una nuova perimetrazione per esaltare le risorse agroforestali a fini turistici

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RAGUSA – Meglio tardi che mai. Il commissario straordinario del Libero Consorzio comunale di Ragusa, Dario Cartabellotta, ha deliberato la nuova perimetrazione del Parco degli iblei. L’iter del provvedimento era stato avviato nello scorso mese di marzo in seguito a una conferenza fra i sindaci dei comuni della provincia di Ragusa e la partecipazione dei parlamentari regionali e nazionali al fine di verificare lo stato di avanzamento dell’iter istitutivo del Parco degli Iblei che si era bloccato nel 2011. Durante quell’incontro era stato sostanzialmente concordato che l’istituzione del nuovo Parco andava favorita in quanto coerente con le aspettative di sviluppo sostenibile del territorio. Così dopo un’interlocuzione con l’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente e una riunione tecnica che individuava un gruppo di lavoro tecnico per procedere ad una nuova perimetrazione del Parco, il commissario straordinario Dario Cartabellotta aveva indetto una conferenza per il mese di luglio con tutti i portatori di interessi della suddetta realtà in cui veniva presentata una proposta di perimetrazione sulla scorta di quella elaborata dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente il 12 marzo 2011. Su questa proposta era stato assegnato il termine del 12 agosto per procedere ad eventuali osservazioni e proposte.

 

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La necessità di avviare un processo di sviluppo della montagna nasce da due presupposti: il riconoscimento della funzione di servizio svolta dagli abitanti del comprensorio montano a presidio del territorio, mentre in pianura l’attività agricola viene vista in funzione produttiva; la constatazione che l’economia della montagna non è circoscritta al settore agricolo, ma abbraccia anche l’artigianato, il turismo, i servizi (in molti casi la componente agricola rappresenta la forza economica minore). E ancora il Parco degli Ible punta alla promozione e allo sviluppo dell’economia e delle vocazioni del territorio montano al fine di impedire lo spopolamento dei centri abitati, tendendo al raggiungimento di condizioni economiche e sociali non inferiori alle medie nazionali e regionali. Infine anche la tutela del paesaggio, del patrimonio naturale, storico, monumentale, archeologico, culturale ed umano. Oltre all’incentivazione e promozione delle risorse agroforestali, faunistiche e turistiche.

 

Ora la proposta di perimetrazione deliberata dal commissario straordinario parte proprio dalle previsioni contenute in quella diffusa dall’assessorato regionale nel 2011 con gli aggiornamenti introdotti dal gruppo tecnico di lavoro appositamente istituito e che ha accolto parzialmente l’osservazione presentata dalla Soprintendenza di Ragusa nel senso di attribuire il massimo livello di salvaguardia alle aree di massima tutela istituite dal Piano paesaggistico, ma limitatamente alle aree aventi carattere non puntuale e continuità territoriale con altre aree già classificate con il livello 1 e in particolare la Cava San Leonardo e la valle dell’alto corso del fiume Irminio. Allo stesso tempo è stato chiesto di accogliere parzialmente le osservazioni presentate dal comune di Ragusa, dal comune di Modica e dal comune di Giarratana che puntano a modificare il livello di salvaguardia per le parti del territorio stralciate dal perimetro del Parco, nella proposta già approvata con propri provvedimenti consiliari dai Comuni di Monterosso Almo, Giarratana, Modica, Chiaramonte Gulfi e Ragusa nel 2011.

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