RAGUSA – C’era una volta il settore lattiero-caseario nel Ragusano. Una realtà capace di garantire centinaia di posti di lavoro e di produrre ricchezza. C’era una volta, o meglio c’è ancora, il Corfilac, il consorzio per la ricerca nella filiera lattiero-casearia, che riusciva ad esaltare le peculiarità del comparto riunendo e aggregando gli operatori del comparto e tutti coloro che, a vario titolo, operavano in questo ambito. Oggi, però, il Corfilac, alle prese con difficoltà croniche dovute alla mancanza di fondi che non arrivano più dalla Regione, pensa soprattutto a sopravvivere. E la programmazione che un tempo aveva esaltato l’intero ambito specialistico del territorio sembra soltanto un lontano ricordo. Ecco perché è richiesta una immediata attenzione da parte delle istituzioni. A farsi portavoce di tali istanze Alleanza delle cooperative italiane che, a tal proposito, lancia un appello. “Sappiamo tutti, infatti – scrivono i vertici iblei dell’Aci composta da Confcooperative, Legacoop e Agci – che, all’alta qualità dei prodotti, non corrisponde una adeguata remunerazione e ciò ha determinato il consolidarsi delle difficoltà per i produttori anche nella gestione ordinaria. Questa condizione deve essere superata. A tal scopo deve essere messa in campo una adeguata progettualità che consenta di attuare le profonde innovazioni che oggi il mercato richiede. Innovazioni che permettano di guardare al futuro garantendo contestualmente al consumatore di apprezzare la qualità e le caratteristiche dei prodotti del territorio che derivano da una storia secolare”.
L’Alleanza delle cooperative italiane ha avviato lo scorso luglio un percorso che, mettendo in campo le esperienze di successo della cooperazione lattiero-casearia nazionale, intende coinvolgere i principali attori del territorio e le istituzioni in una logica progettuale tesa a dare più valore ai produttori. Le esperienze di altri territori dicono che questo è un obiettivo possibile se si è capaci di fare sistema tra le imprese e le istituzioni.
“In questo contesto – dicono all’Aci – deve trovare posto il rilancio delle attività del consorzio Corfilac, attività che può essere supportata, al pari di altre esperienze meridionali di successo, dai fondi per la ricerca europea se all’interno del Corfilac si registrerà la collaborazione virtuosa tra imprese e mondo della ricerca per indirizzare la ricerca alle esigenze della produzione e dei consumatori. Auspichiamo pertanto che, immediatamente dopo il 5 novembre, possa avviarsi un confronto con il nuovo governo della Regione, con il Comune di Ragusa, con l’Università e con le altre componenti interessate della filiera, per presentare le nostre proposte utili a porre le basi ad un progetto serio e condiviso di rilancio del settore lattiero-caseario ibleo”.