PALERMO – Al di là del fatto che si ami o si odi, che se ne apprezzino le doti politiche o che si sia completamente in disaccordo, resta certo un fatto: Silvio Berlusconi sa catalizzare l’attenzione, sia mediatica che della gente. Lo ha dimostrato ieri a Palermo e lo sta per dimostrare a Catania, dove giungerà nel pomeriggio alle Ciminiere, e dove già da giorni si parla (nel bene e nel male) di questo evento – Berlusconi non viene da 9 anni nella città etnea.
Ieri a Palermo, in un pienissimo teatro Politeama, Berlusconi ha parlato della Sicilia e del grave periodo che sta vivendo: “ho trovato numeri che sono un disastro: l’indice di competitività pone la Sicilia al 237.mo posto su 263 regioni in Europa, la disoccupazione è 4 volte quella italiana, soltanto 4 giovani su 10 hanno trovato lavoro, il 47% dei giovani non studiano e non cercano lavoro. Sono situazioni che lasciano sgomenti: su 752 opere incompiute nel Paese 158 sono in Sicilia e occupiamo il penultimo posto in Europa per infrastrutture”.
Per questo il leader di Forza Italia chiede un cambiamento che può essere rappresentato dal centrodestra “che – dice Berlusconi – ha governato in Sicilia solo per 9 anni mentre il centrosinistra per ben 45 anni”.
E per tutti i siciliani che sono stati costretti ad andare via, cosa si può fare? “Propongo – lo ha detto Berlusconi e lo ha ribadito anche in un tweet – che i siciliani che rientrano non paghino le tasse per 10 anni”.
Palrando poi di Musumeci, Berlusconi dice che “è garanzia di onestà, trasparenza e competenza” e che in Sicilia c’è un aria di cambiamento che porterà alla vittoria proprio di Nello Musumeci: “Chi vota per i cinquestelle è una persona che non ragiona, è una persona che non ha testa. Non posso immaginare che voi siciliani possiate mettere questa regione nelle mani dei cinquestelle”
Silvio Berlusconi parla dell’Europa e si sente di difenderla, rispondendo in qualche modo ai 5 stelle e ai continui attacchi che proprio all’Europa rivolgono: “Sento molto spesso i 5 stelle parlare male dell’Europa, ha tanti, tanti difetti per le restrizioni assurde che mette ad esempio anche ai vostri pescatori. L’Europa oggi non è quella sognata dai nostri padri, ma ha conseguito due traguardi fondamentali: da 70 anni una vera e totale pace; e la libertà di movimento di capitali merci dalle nostre frontiere senza nessuna restrizione amministrativa. Serve certo una difesa comune, una politica estera comune per rendere l’Europa una potenza mondiale. Non dobbiamo lamentarci di questa Europa”.