RAGUSA – Degrado senza fine. Il centro storico di Ragusa superiore, soprattutto nei pressi della chiesa dell’Ecce Homo, si è trasformato in un ghetto. C’è davvero di tutto. E non è un caso che, proprio nelle ultime ore, la squadra mobile abbia chiuso la quarta “casa a luci rosse” dall’inizio dell’anno. Sono stati i residenti stessi a chiedere l’intervento della polizia che, in un’abitazione di via Fratelli Belleo, hanno potuto riscontrare che qualcosa non andava. Il campanello d’allarme è sempre lo stesso, uno strano via vai nei pressi della suddetta casa. E così, girata l’informativa alle forze dell’ordine, gli agenti della squadra mobile hanno potuto riscontrare come la notizia fornita dai cittadini fosse fondata. Giovani e meno giovani si recavano nell’abitazione per ricevere prestazioni sessuali, il tutto dopo aver preso contatti, con l’interessata, tramite siti internet specializzati. “Il fastidio che recano i clienti – spiegano dalla squadra mobile – è il solito ed è dovuto al fatto che, negli annunci, chi si prostituisce (o chi per loro), non inserisce la via, proprio per eludere i controlli della polizia, pertanto il cliente contatta la donna e si fa illustrare la strada, sbagliando spesso portone a seguito delle non precise indicazioni”. Anche in questo caso si trovano conferme sul giro d’affari che è di rilevante entità; tutto dipende dalle richieste dei clienti, i prezzi oscillano da 50 a 200 euro, dipende dai “gusti” e dalle richieste sessuali.
Al momento del controllo della squadra mobile e della squadra volanti, intervenuta in ausilio, c’era un cittadino italiano che aveva appena consumato una prestazione sessuale, quest’ultimo peraltro con vari precedenti anche per sfruttamento della prostituzione. La proprietaria dell’immobile, una donna ragusana, aveva stipulato un contratto regolare con la cittadina rumena che nell’abitazione esercitava la prostituzione e sono tuttora in corso accertamenti fiscali per appurare la regolarità dei documenti esibiti ed il pagamento delle imposte di registro.
La squadra mobile, seguendo le direttive del questore di Ragusa Salvatore La Rosa, continuerà a monitorare gli immobili segnalati dai cittadini, al fine di garantire a tutti gli abitanti delle zone interessate, anche in provincia, il quieto vivere quotidiano. Non è la prima volta, come detto, che si registrano episodi del genere nella zona in questione. Il picco è stato raggiunto un paio d’anni fa quando furono individuate almeno una decina di case a luci rosse. Forse la novità, fatto sta che il fenomeno era risultato in crescendo. La dinamica è sempre la stessa. E, soprattutto, il fastidio arrecato ai residenti (le case in quella zona del centro storico superiore della città sono addossate in pratica l’una alle altre) è notevole per il continuo via vai di persone che si registra non lasciando dubbi su quella che possa essere l’attività che si consuma all’interno di quell’abitazione. Purtroppo, quanto continua ad accadere fa il paio con tutta una serie di politiche sbagliate che hanno favorito l’urbanizzazione della città lungo la cinta periferiche lasciando che il centro storico degradasse senza la necessaria rivitalizzazione o l’adozione di strumenti, come il Ppe, il Piano particolareggiato dei centri storici, che ancora languono dentro un cassetto.