RAGUSA – Scippi, prostituzione e atti delinquenziali di ogni genere. No, non è una zona di periferia quella oggetto delle preoccupazioni manifestate da residenti e commercianti. Bensì un’area che sorge nel centro storico superiore della città di Ragusa, un tempo fiore all’occhiello della crescita urbana del capoluogo ibleo, oggi cornice di una zona ancora alla ricerca della propria identità. La questione è stata al centro di un incontro tra i cittadini, che hanno pure coinvolto un’associazione, la Pericentro, e che sono intenzionati ad alzare la voce per chiedere maggiore attenzione sul fronte dell’ordine pubblico. D’altronde, la zona, in periodo serale, diventa un vero e proprio deserto. Ed è strano, da queste parti, visto che in passato nessuno c’era abituato, fare i conti con fenomeni del genere.
Il comitato di quartiere ha indirizzato una petizione al prefetto, al procuratore, al sindaco, al questore, al comandante dei carabinieri e a quello della polizia municipale. Le aree incriminate sono quelle di via Santissimo Salvatore, via Mario Leggio e zone limitrofe. Sono segnalati, tra i vari disagi, “continui schiamazzi, soprattutto nelle ore notturne”, “la costante presenza di personaggi ambigui sia di giorno che di notte nell’area antistante il tabacchi”, “l’aumento di azioni vandaliche e di continui furti che in numerose circostanze non sono neanche denunciati dalle vittime per sfiducia nella giustizia”, “il fenomeno legato alle violazioni di domicilio e l’immissione nelle stesse abitazioni di soggetti extracomunitari e provenienti dai Paesi dell’Est che prendono possesso così di case disabitate o i cui proprietari si trovano in altra sede”, “i numerosi atti di libidine che nell’ultimo periodo si susseguono con una frequenza spropositata”, “i numerosi casi di molestie subite da persone anziane e non, avvicinate da tossicodipendenti e i numerosi episodi di molestie subite da ragazze e donne che frequentano il quartiere”, “la mancanza di bagni pubblici con il susseguente utilizzo improprio degli angoli delle strade trasformatesi in vere e proprie latrine a cielo aperto”.
Insomma, un quadro a dir poco apocalittico, dal punto di vista della sostenibilità urbana, quello dipinto dai sottoscrittori della suddetta petizione che, adesso, chiedono conto e ragione alle autorità preposte. “Per motivi di spazio – continuano ancora i commercianti e i residenti della zona – non stiamo ad elencare tutti gli altri episodi che hanno portato un quartiere del centro, che dovrebbe essere il salotto buono della città, ad essere considerato un quartiere ghetto, abbandonato a se stesso. Vogliamo solo portare a conoscenza delle istituzioni ciò che avviene in queste zone. La presenza di vigili urbani e operatori di polizia in zona è un miraggio. Nessuno di loro si degna di allungare il pattugliamento del territorio alle vie soprastanti la via Roma. Scusate il nostro sfogo ma pare che siamo lasciati in balia di noi stessi. Il quartiere è abbandonato”.