RAGUSA – Il Collegio di Maria (ex Badia) in corso Italia, Santa Maria delle Scale, Santa Maria dell’Itria, San Filippo Neri, l’Annunziata in via Orfanatrofio a Ibla, San Giuseppe in piazza Pola, Santa Maria dello Spasimo, San Francesco all’Immacolata e San Giacomo apostolo all’interno del Giardino ibleo.
Sono le nove chiese che fanno parte del protocollo stipulato tra Curia diocesana e Comune per l’apertura ai turisti. Protocollo che, secondo il primo accordo, si sarebbe dovuto sospendere al 30 settembre per poi farlo ripartire l’8 dicembre, in coincidenza con l’avvio delle festività natalizie. “Ma ci è stato chiesto – sottolinea il direttore dell’ufficio diocesano per i beni culturali, don Peppino Antoci – una rimodulazione e non c’è stato alcun problema a trovare una nuova intesa. In pratica, considerati i flussi turistici, le chiese rimarranno aperte da ora e sino alla naturale conclusione del protocollo, vale a dire dopo l’Epifania del prossimo anno, solo durante i fine settimana e nei giorni festivi. Quindi il numero dei giorni rimarrà invariato solo che ci sarà una concentrazione dell’attività nei weekend proprio perché il Comune ha riscontrato la presenza di numerosi turisti e quindi non voleva interrompere questa esperienza nei mesi di ottobre e novembre quando, comunque, è previsto, durante le giornate topiche, un certo numero di presenze”.
Ma quali sono i numeri fatti registrare? Crescono o diminuiscono le presenze? Don Antoci sottolinea che non è possibile fare un raffronto scientifico. “In primo luogo – dice – perché le chiese di quest’anno sono differenti da quelle dello scorso anno. Poi, non stacchiamo dei ticket ma facciamo apporre soltanto delle firme e non tutti lo fanno. Diciamo che firma orientativamente il settanta per cento dei visitatori. In più, chi visita una chiesa di solito visita anche le altre quindi può apporre la propria firma su più registri”. A ogni modo qualche cifra l’ufficio la fornisce e danno il senso di come questo ambito turistico si evolva.
Ad esempio, tra le chiese più gettonate quella dell’Itria. Nell’agosto 2016 i visitatori sono stati 6.400 circa (750 siciliani, 3700 italiani, 1900 stranieri) contro i 3.800 del 2017 (500 siciliani, 1800 italiani, 1550 stranieri). Al Collegio di Maria (Badia) nell’agosto 2016 1900 visitatori contro i 2100 dell’agosto 2017. E, ancora, a San Giuseppe nell’agosto 2016 1900 visitatori contro i 900 dello stesso mese dell’anno dopo. Quindi, Santa Maria delle Scale con 5800 turisti che hanno apposto le proprie firme sul registro nell’agosto 2017 a fronte dei 5500 che invece erano state apposte nell’agosto 2016. “La riflessione da fare – sottolinea don Antoci – è che risulta in calo il numero degli italiani, costante, invece, quello dei visitatori stranieri”. In più occorre aggiungere che all’elenco occorre aggiungere le chiese aperte su iniziativa delle parrocchie o degli enti che le gestiscono: Sant’Agata ai Cappuccini al Giardino ibleo, Ecce Homo, San Giovanni, San Giorgio, Anime sante del Purgatorio. Gli orari si trovano all’ufficio turistico del Comune. E intanto il centro commerciale naturale Antica Ibla ha già avviato la programmazione per il periodo natalizio che, in qualche modo, fa il paio con l’apertura delle chiese per i visitatori. E’ un modo per sviluppare, ancora di più, politiche per l’incoming in collaborazione con l’amministrazione comunale. Saranno illustrate a breve tutta una serie di iniziative che si propongono di richiamare visitatori provenienti da ogni dove.