Da Catania un sito di e-commerce che ha conquistato l'Europa…e non solo

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CATANIA – Commercio online: ormai ne sentiamo parlare sempre di più ma quasi sempre ci affidiamo ai grandi colossi conosciuti quali potrebbero essere Ebay o Amazon. In verità esistono tante altre realtà che nel panorama commerciale – seppur con mille difficoltà – si sono ritagliate uno spazio importante riconosciuto anche a livello mondiale. 
Tra queste realtà che la “Lombardo Shop” di 2 giovani catanesi con tanta voglia di fare impresa e di scommettere in questa terra.
Come nasce l’idea della vostra azienda?
«L’idea della nostra azienda nasce dal mio socio Domenico (anche lui di cognome Lombardo anche se non siamo parenti) il quale circa 12 anni fa operava a livello privato e nel settore dell’e-commerce per “arrotondare” (più precisamente su ebay.it). Grazie a questa esperienza è riuscito a captare il potenziale che questo mercato aveva e la crescita che da lì a poco avrebbe generato. Tuttavia, essendo privato non poteva gestire in maniera professionale nè la parte amministrativa nè soprattutto quella della gestione dei clienti: infatti il sito di ebay.it lo ha bannato  (escludere un utente di Internet dall’accesso, bloccarlo, ndr) per la scarsa soddisfazione dei clienti nel 2008. Contemporaneamente io, senza conoscere Domenico, avevo avviato le ricerche per entrare in questo settore e iniziare la mia attività che comunque sarebbe stata marginale a quella mia principale (tecnico di stampanti e fotocopiatrici). Grazie ad amici comuni ci siamo conosciuti e rendendoci conto della comune passione per questo lavoro abbiamo deciso di unire le forze e di unirle in maniera professionale, quindi aprendo la partita iva e dividendoci i compiti per la gestione di clienti e spedizioni. Nel 2009 pertanto nasce la ditta individuale Lombardo Shop di Giuliano Marcello Lombardo. Il nostro punto di forza sono stati sin da subito la tenacia e lo spirito di sacrificio, in quanto entrambi lavoravamo a tempo pieno in un altro settore e dedicando quindi a questa nuova startup solo le ore serali e notturne. L’incremento delle vendite e quindi delle spedizioni, oltre che alla crisi che colpiva i nostri lavori dell’epoca, ci ha spinti a mantenere quei lavori solo part-time per dedicarci più assiduamente al “progetto Lombardo Shop”. Ci volle poco tempo per capire che eravamo sulla giusta direzione: nel giro di pochi mesi ci siamo tuffati in quel progetto a tempo pieno. Avevamo 21 anni io e 25 Domenico e fare una scelta del genere era di per se una piccola “rivoluzione”. Anche amici e parenti apprendevano con timore questa nostra scelta. E da quel giorno sono passa oltre 8 anni, di fatica ma anche di soddisfazioni».
Le nuove tecnologie a servizio delle imprese: in molti ancora non utilizzano questo connubio
«Purtroppo la tecnologia viene ancora vista come un “mostro sconosciuto” dal quale diffidare, è insita nella società moderna (soprattutto siciliana) l’idea che la tecnologia online viene associata alle truffe: per fortuna il tempo sta cambiando questi stereotipi ma la strada è ancora lunga e tortuosa. Potremmo avere nella tecnologia la soluzione a tantissimi problemi, ma se non si riesce a creare nel cittadino medio una “cultura tecnologica”, resteremo sempre anni e anni indietro rispetto al resto dei paesi sviluppati. Le persone più propense all’utilizzo della tecnologia sono i giovani, ma gli stessi in Italia fanno una tremenda fatica a fare impresa, ragion per cui quelli che dovrebbero puntare sulla tecnologia…. non lo fanno».
È facile o difficile fare impresa in Sicilia, soprattutto per i giovani?
«La nostra terra è bellissima, forse tra le più belle del mondo a livello paesaggistico, gastronomico e culturale… tuttavia quando si parla di fare impresa si passa nella parte buia della medaglia. La difficoltà deriva dal fatto che gli organi preposti ad aiutarci non sono gestiti da persone competenti ma sono il frutto della politica clientelare, per cui si trovano perlopiù persone incompetenti ma amici del politico di turno. Uniamo questo al fatto che le infrastrutture sono decadenti, le tasse abnormi e arriviamo al punto. Inoltre, l’essere “staccati” dal continente comporta non pochi problemi come i costi più alti delle spedizioni e i tempi più lunghi: per noi è davvero difficilissimo competere con i nostri colleghi del resto d’Italia, facciamo parte dello stesso paese ma noi partiamo con una grossa penalità. Anche i semplici meeting o riunioni sono spesso proibitivi, in quanto a tutti basta prendere l’auto o fare 2 ore di treno, per noi vuol dire prendere voli, assentarsi per 2/3 giorni. Il fatto di essere una regione a statuto speciale dovrebbe servire a sopperire a tutte queste difficoltà, invece abbiamo solo cose negative».
Voi spedite in tutta Italia e non solo: dunque le infrastrutture siciliane quanto vi penalizzano?
«Noi spediamo in tutta Italia ma anche all’estero, principalmente in Germania, Francia, Spagna e Inghilterra. Soffriamo dei problemi per i tempi e dei costi ma essendo corrieri privati le infrastrutture sono private. In realtà l’unica azienda che in questo potrebbe tutelarci è Poste Italiane ma a gestirla ci sono persone che hanno fatto sì che i competitor esteri sono 10 anni avanti rispetto a loro. Sempre per gli stessi motivi, i dirigenti non vengono mai scelti per meritocrazia».
Se potessi fare una richiesta alla politica, cosa chiederesti?
«Chiederei un minimo di attenzione verso quei settori che rappresentano il futuro per la nostra terra! Siamo al punto che prima di assumere personale ci si pensa su mille volte in quanto le tasse sono così alte da essere spesso un ostacolo! Ma è possibile??? Un’azienda come la mia assumerebbe di continuo giovani (spesso lo fa ma lo faremmo molto di più), ma nulla ci aiuta in questa direzione! Anzi!
Ci riempiono di oneri burocratici, da adempiere presso mille istituti diversi; ci spettano miliardi di euro di fondi statali ed europei, ma alla Regione spesso complicano così tanto le cose che il tutto viene perduto. Vorremmo chiedere di snellire la burocrazia, di aiutare chi paga puntualmente le tasse, favorire le assunzioni di giovani, promuovere corsi di formazione per professionisti e operai. E potremmo andare avanti per ore!»
Quale la difficoltà più grande per un imprenditore?
«La difficoltà più grande è restare in questa terra, e continuare a investire energie e soldi in uno stato che si comporta come il tuo socio di maggioranza quando c’è da dividere gli utili, ma che cerca di affossarti per tutto il resto. Siamo giovani, viviamo in un’epoca in cui emigrare è ormai normalità e vedere la tassazione a Malta, o in Slovenia, o in Romania, ad Hong Kong, ti fa chiedere mille volte: ma chi ce lo fa fare a restare qui? In un qualsiasi di quei paesi avremmo milioni di euro di utili! E invece (finchè ce lo possiamo permettere) lottiamo, sperando di poter essere un traino, nel nostro piccolo, per questa meravigliosa terra. 
La vostra azienda è stata elogiata e inserita tra i migliori venditori in Italia: una bella soddisfazione
 
«Una soddisfazione immensa! Non ci aspettavo questo risultato e sinceramente nemmeno avevamo idea che un’azienda stilasse la classifica. Ci sembra ieri quando appena partiti su ebay.it studiavamo i nostri “concorrenti” per captare qualche segreto o un prodotto migliore da vendere. Invece, con il passare del tempo, siamo cresciuti così tanto da essere diventati noi stessi punto di riferimento per chi inizia in questo settore, e spesso ci troviamo aziende che provano a copiarci in tutto e per tutto. Ma anche questo fa parte del “gioco”. In ogni caso oltre a essere una soddisfazione è anche un motivo in più per continuare a crescere: è un periodo storico delicato per l’economia e non possiamo fermarci un attimo, sempre convinti ma con un pizzico di consapevolezza in più».
Cosa consigliereste a un Vostro coetaneo che vuole fare impresa?
«Spesso ci viene posta questa domanda, e la risposta è tanto ovvia quanto strana. Noi non abbiamo scoperto nulla, non avevamo tanti soldi da investire e nessuno ci ha mai spiegato nulla. Tuttavia, abbiamo sopperito a tutte le difficoltà con tantissima voglia di lavorare, tantissimo spirito di sacrificio e abnegazione per questo lavoro. In questi tempi spesso si sente dire che i giovani non hanno voglia di faticare e onestamente, ovviamente eccezioni escluse, sembra davvero così! Il nostro risultato è frutto di duro lavoro e sacrifici, lavorare per 6 mesi fino a notte inoltrata per un progetto che non sai se mai ti porterà da qualche parte è la prova che tante volte il sacrificio viene ripagato, per cui quello che posso consigliare è di mettersi in gioco, non pensare a un immediato guadagno, a essere lungimiranti e cercare di credere con tutte le proprie forze in quello che si fa, i risultati arriveranno e la fortuna premia gli audaci!» 
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