Zona industriale di Catania in totale abbandono. Le testimonianze di un imprenditore, di un lavoratore e dei sindacati

Zona industriale Catania
- Pubblicità -

CATANIA – Solo qualche settimana fa abbiamo raccontato di un incidente verificatosi nella zona industriale di Catania nel quale è rimasto gravemente ferito un motociclista che percorreva lo stradale Primosole. 

Ci siamo recati nuovamente in questa parte della città per verificare quali siano le condizioni e – ovviamente – abbiamo constato come poco è cambiato negli anni precedenti e pochissimo è cambiato anche in questi giorni.

- Pubblicità -

La zona industriale, ad oner del vero, è una di quelle ferite aperte riconosciute anche dall’amministrazione comunale che spesso ha effettuato sopralluoghi e fatto riunioni per trovare possibili soluzioni tant’è che i progetti per il rilancio sono stati inseriti anche nel Patto per Catania e le opere per l’illuminazione pubblica, la rete idrica e il rifacimento delle strade che si trovano in condizioni molto delicate sono tra le priorità.

Ecco cosa si presenta ai nostri occhi:

La Uil, dal canto suo, chiede interventi urgentissimi al fine di garantire l’incolumità di chi quotidianamente queste strade le percorre, così come ci dice Luca Vecchio in questa intervista

Quella dell’acqua per la zona industriale è una vera e propria contraddizione, perché da una
parte in alcune aree le aziende hanno difficoltà ad avere un normale approvvigionamento idrico, mentre dall’altra ogni volta che piove gli allagamenti mettono a repentaglio l’incolumità di chi lavora nel sito produttivo catanese e delle strutture stesse delle imprese che subiscono ingenti danni. Un duro contrasto, quello che fanno notare il segretaro generale territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci, insieme ai segretari di Ugl metalmeccanici e chimici, Angelo Mazzeo e Carmelo Giuffrida, che ancora una volta alzano la voce per denunciare tutti i paradossi in cui sta sprofondando una zona ormai dimenticata da tutti, nonostante i proclami e le belle parole.
 

E i lavoratori cosa dicono? Sono preoccupati e spaventati perché soprattutto in inverno, con il buio e con la pioggia, si mette davvero a repentaglio la propria vita: “La zona industriale di Catania – ci dice Giuseppe – è in uno stato che non si può davvero definire se non pietoso. Allagata di inverno e con roghi sparsi d’estate. Terreni e capannoni abbandonati nel degrado più assoluto con sterpaglie talmente fitte da non far vedere nemmeno i bordi della strada. Mancano le fasce tagliafuoco, che limiterebbero l’estensioni dei roghi. Durante la stagione invernale, con le prime piogge, si iniziano a creare delle buche talmente tanto profonde da danneggiare le auto per migliaia di euro. Non parliamo del canale lungo la strada Primosole che viene ripulito solo dopo che si sono provocati allagamenti e chiusure delle strade. Non parliamo nemmeno dell’acqua che dovrebbe essere un diritto… Moltissime aziende devono rivolgersi alle autobotti da 15000 litri ogni 2/3 giorni con costi spaventosi. L’illuminazione stradale notturna garantita solo dalla Luna e delle povere aziende che cercano di illuminare, per come possono, le zone subito in prossimità dei loro varchi di ingresso e uscita. Mezzi pubblici praticamente assenti”.

Uno sfogo quello di questo lavoratore a cui fanno eco le parole di un imprenditore che da anni opera nella zona: lui è Mimmo Boccardi e ha una ditta di trasporti. Questo il suo sfogo: “Nella zona industriale ci sono problemi di varia natura. ASI commissariata, con sede a Palermo e non qui. Conseguente mancanza di fondi. Non esiste manutenzione strade, né rete idrica, né impianto fognario. Chiuso il canale Buttaceto, con la conseguente impossibilità di defluire gli scarichi. Con le condizioni climatiche invernali avverse, tipo bombe d’acqua siamo perennemente allagati. I problemi non sono solo gli allagamenti ma tutto quello che comportano le piogge: problemi di viabilità e usura delle macchine e dei copertoni delle stesse. D’estate, poiché nessun discerbamento viene compiuto, scoppiano gli incendi. Manca totalmente la segnaletica stradale e chi non conosce la zona si perde sistematicamente. In zona industriale non ci sono piu’ imprese, ma solo grandi magazzini a servizio distribuzione. Le uniche e sole grandi imprese sono rimaste l’ST e le Acciaierie di Sicilia. La Milano del sud non esiste piu’. Si terziarizza tutta l’attività. Con questo andazzo la realtà risulta stagnante. Si spera che con le prossime elezioni regionali possa cambiare qualcosa. Inoltre c’è un grosso problema di sicurezza: le varie forze dell’ordine si dividono i turni ma tutti questi cambi turno fra loro (polizia, carabinieri ecc ecc…) creano disagi. Purtroppo devo notare come rimane sempre il problema della sicurezza malgrado l’intervento delle forze dell’ordine poichè non c’è personale che possa essere in numero adeguato alla vastità della zona industriale. E per concludere manca anche un presdio sanitario che prima era presente ed ora è stato tolto”.

- Pubblicità -