Lo stato di salute della popolazione della provincia di Ragusa? Ecco in e out dell’annuale relazione sanitaria pubblicata dall’Asp 7

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RAGUSA – Un dato rilevante? E’ quello riguardante i programmi di screening oncologico per il tumore della mammella, del colon retto e della cervice uterina, che sono considerati Lea – Livelli essenziali di assistenza, efficaci nel ridurre la mortalità specifica per tumore, quindi devono essere garantiti a tutta la popolazione. Nel decennio 2007/2016, grazie agli screening, si è registrata una diminuzione di casi.

E’ uno degli elementi emersi durante l’annuale presentazione della relazione sanitaria da parte dei vertici dell’azienda sanitaria provinciale n.7 che fotografa lo stato di salute della popolazione della provincia di Ragusa. Alla presentazione hanno partecipato il commissario Asp, Salvatore Lucio Ficarra, il direttore sanitario aziendale, Giuseppe Drago, e il direttore amministrativo, Salvatore Lombardo. I dati della relazione sanitaria sono stati illustrati dal capo dipartimento medico di prevenzione, Francesco Blangiardi e da Riccardo Gafà, responsabile ReNCaM – Registro Nominativo Casi di Morte.

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I dati demografici della provincia di Ragusa relativi all’anno 2016 presentano una popolazione media di 321.458 abitanti di cui 159.214 maschi e 162.244 femmine. I nati durante l’anno sono stati 2.811 con una prevalenza di maschi (1.472) rispetto alle femmine (1.339) con un tasso grezzo di natalità di 8,74 riferito alla popolazione della provincia che risulta superiore al tasso di natalità per 1000 abitanti della popolazione italiana ed in diminuzione rispetto all’anno scorso (8,74 contro 8,75). Negli ospedali della provincia sono nati 3.328 bambini, un numero superiore ai bambini nati da genitori residenti, il che presuppone una fascia di utenza degli ospedali della provincia che proviene sempre più dalle  province confinanti. Il comune con il tasso di natalità più alto quello di Acate con 11,64 %.         

Il numero annuale di decessi  è stato di  2975 di cui 1.446 maschi e 1.529 femmine; per il secondo anno di seguito  il numero delle donne decedute supera quello degli uomini. Il tasso grezzo di mortalità è di 9,25 per mille abitanti, al di sotto del tasso di mortalità per 1000 abitanti relativo all’intera popolazione italiana che è di 10,76. La differenza tra il tasso di natalità e quello di mortalità comporta un saldo negativo di – 0,51. Il saldo attivo in provincia è mantenuto da cinque comuni su dodici: Vittoria, Acate, Pozzallo, Scicli e Ispica.

Per quanto riguarda l’analisi dei dati di mortalità per causa specifica si evidenzia come le malattie dell’apparato cardiovascolare, in accordo al dato nazionale, rappresentano per entrambi i sessi la principale causa di morte. Il tasso di mortalità per tale patologia per 10.000 abitanti è di 34,29  nei maschi e di 43,76 nelle femmine. La seconda causa di morte è invece rappresentata dai tumori con un tasso di mortalità per 10.000 abitanti di 25,88 per i maschi e di 19,54 per le femmine. Anche in questo caso, in accordo al dato nazionale, il tasso maschile prevale su quello femminile mentre entrambi si mantengono ben al di sotto dei valori riferiti alla popolazione nazionale (maschi 34,8; femmine 19,2 nel 2011 ultimo dato pubblicato dall’Istat).

 

La vita media della popolazione provinciale è di 77,84 anni per i maschi  e 81,98  anni per le femmine. Come nel resto d’Italia le femmine vivono almeno 5 anni in più rispetto agli uomini. Con un trend in aumento nell’ultimo decennio. Gli ultracentenari al 31 dicembre del 2016 erano nella provincia 55; 15  maschi e 40 femmine e tale valore è diminuito  rispetto al 2015 (60). La mortalità infantile (entro i primi 12 mesi di vita) si attesta sul valore di 2,85  su 1000 nati, in netta diminuzione  rispetto al 2015 (5,36). La mortalità neonatale (cioè entro i primi 28 giorni di vita) è di 1,42  x 1000 nati. Anche questo un valore bassissimo che ci mette al livello delle nazioni europee con più bassa mortalità neonatale.

 

Analizzando i dati di mortalità per causa nel decennio dal 2007 al 2016 si evince quanto segue: la mortalità per malattie dell’apparato cardiovascolare è aumentata per gli uomini dal 34,1 x 10.000 abitanti al 34,3 x 10.000. In aumento il tumore del polmone da 5,6 a 8,00 x 10.000 (uomini) e da 1,1 a 2,2 (donne). La mortalità per tumore dell’utero è diminuita dal 1,8  a 1,3 x 10.000. Mortalità diminuita  per i tumori della mammella da 3.9  a 3.5. In diminuzione  anche i tumori del colon retto da 3,6 a 3,3 (uomini) e da 2,9 a 2,5 (donne). In decremento i tumori dello stomaco e fegato. I tumori nel loro complesso sono aumentati di poco per gli uomini (da 26.67 da 25,5 (2007) a 25,9 (2016) x 10.000 ab.); costanti per le donne 19,6 e 19,6. In netta diminuzione i suicidi: 26  nel 2007 – (17 m 9 f), contro  18 (13m – 5 f) nel 2016. Nessun omicidio nel 2016; 1 nel 2011, 2 nel 2012, 3 nel 2013 e 2014. In diminuzione i deceduti per incidenti stradali:  27 (23m – 4 f) nel 2007, contro i  17  del 2016  (15 m –   2 f). In diminuzione la mortalità per incidenti domestici,  49 in totale (19 uomini e 30 donne) nel 2007  rispetto a 40 (21 m e 19 f) nel 2016 (didascalia foto: da sinistra Drago, Ficarra, Lombardo e Blangiardi).

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