Catania – Un incontro interessante quello tenuto ieri pomeriggio al Centro Zō di Catania tra il candidato alla presidenza della Regione Siciliana Nello Musumeci e i delegati del mondo delle cooperative. Un costruttivo scambio di battute, domande e risposte dettate da esigenze concrete di chi, quotidianamente, si trova ad affrontare numerose battaglie.
Ad aprire il dibattito Gaetano Mancini, presidente regionale Confcoperative, che ha illustrato le vari problematiche che sta vivendo la cooperazione Sicilia, settore, tra l’altro, che è sempre riuscito a mantenere la sua importanza nonostante la pesante crisi economica, domandando anche cosa si possa fare per guardare con più speranza la nostra regione nei prossimi anni.
Nello Musumeci ha iniziato il suo discorso ringraziando i presidenti delle organizzazioni delle cooperative per l’incontro, affermando: «un’apertura, un confronto costante con gli attori del territorio serve alla politica non solo per capire i problemi e le dinamiche ma anche per individuarne le soluzioni e a facilitarne il percorso». Poi, il candidato, ha proseguito descrivendo la situazione attuale che sta attraversando la Sicilia, da lui definita “la più drammatica dal dopoguerra”, ha parlato del tasso di povertà pari al 42% relativa e 33% assoluta. Quindi Musumeci ha affrontato le vari problematiche esposte dai delegati delle cooperative, premettendo che le loro difficoltà possono avere solo una giustificazione: «sono il risultato di anni di una politica miope, incapaci di comprendere i reali bisogni della Sicilia. Se si fosse messa al centro dell’attenzione politica l’impresa, noi avremmo creato ricchezza e – ha continuato – la politica non può creare posti di lavoro, ma deve sviluppare le condizioni ottimali perché le imprese che già ci sono possono continuare a lavorare e quelle che vorrebbero investire in Sicilia, (locali, nazionali, straniere) trovino le condizioni adatte per poterlo fare». Il discorso si è poi incentrato sugli investitori che vorrebbero puntare sulla Sicilia: «le diseconomie che oggi si frappongono fra la volontà di un imprenditore a far impresa qui e le condizioni contestuali, molte legate a scelte politiche, determinano un baratro, è proprio per questo che chi vuol investire se ne va altrove»
Ma le difficoltà per Musumeci sono dovute anche alla lentezza burocratica spesso non aggiornata ne adeguata a mantenere i tempi dell’impresa. Negli ultimi decenni la cooperazione in Sicilia è diventata protagonista in molti settori delle forniture e dei beni e servizi ed ha assunto punte d’eccellenza. Oggi però, sostiene il candidato di centrodestra, siamo arrivati alla peggiore stagione delle cooperative per una serie di ragione di carattere strutturale e congiunturale.
Riferendosi ai fondi europei il leader di Diventerà Bellissima ha affermato: «si è puntato sempre più alla quantità è nessuno si è mai preoccupato di capire quale fosse la qualità dei progetti finanziati con i fondi europei. Questo non ha fatto altro che alimentare un’atavica clientela, sfavorendo la creazione delle condizioni che avrebbero facilitato le imprese a produrre». Musumeci parla dei bandi che, secondo lui, sono fatti per favorire le medie e grandi imprese e non le piccole , ha sottolineato l’assenza di uno sportello di informazione che consenta al cittadino o all’ente locale di accedere con facilità, ha ribadito il difficoltoso e tedioso iter burocratico e le lunghe tempistiche, e la mancanza di competenza di alcuni uffici regionali a supporto dei progetti comunitari. Secondo il candidato alla Regione i fondi europei potrebbero essere usati per agevolare le start up e l’impresa giovanile, soprattutto all’inizio, nei primi anni, che sono i più difficili e che scoraggiano i ragazzi.
Musumeci in conclusione ha parlato del’Irfis, nato come istituto per accompagnare le imprese industriali, che invece da qualche anno è diventato una vera banca, secondo lui dovrebbe riacquistare la sua naturale funzione.
Nello Musumeci, nel corso dell’incontro, ha annunciato la pubblicazione del programma di governo sul proprio sito internet e sui profili social. Il documento è stato redatto principalmente con i suggerimenti e le proposte avanzate dai siciliani nel corso degli incontri che Musumeci ha finora tenuto durante la campagna elettorale e attraverso lo scambio di opinioni sui social network. Al programma hanno lavorato anche esperti e tecnici che, per i vari ambiti, hanno voluto mettere a disposizione le loro competenze.
di Agnese Maugeri