Tra tradizione e futuro, una Basilicata dalle mille sorprese

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PICERNO – Incastonata alle pendici del Monte Li Foj, Picerno – paese di oltre 6 mila abitanti nel potentino – è una meta ideale per le vacanze, soprattutto se queste vogliono coniugarsi alla conoscenza, alla storia, alla scoperta di tradizioni enogastrononiche che rendono questo piccolo paese punta d’eccellenza dell’intero territorio. 

Con i suoi vigneti, oliveti, ma soprattutto con la lucanica, salame unico ed eccellente, Picerno riesce a essere meta attrattiva e polo commerciale importante. 
Da qui comincia il nostro viaggio, un press tour alla scoperta di un territorio suggestivo e ricco di tradizioni. Un tour realizzato grazie al sostegno dell’Apt Basilicata che ci ha egregiamente accolti. Insieme al sindaco di Picerno, Giovanni Lettieri
Con un sorriso, un racconto, una storia, una specialità gastronomica o vinicola il nostro viaggio si arricchisce ogni minuto che passa.
Piceno è davvero suggestiva, un piccolo presepe illuminato da splendide luci gialle che ne esaltano angoli unici e prestigiosi. Ogni persona che incontriamo ci dona un sorriso, calore unico che solo il sud Italia riesce a offrire.
E poi c’è la lucanica, un insaccato tradizionale realizzato con carni di maiale, a cui si possono aggiungere finocchietto o il peperoncino che ne determinano il gusto, dolce o piccante.
Furono proprio i Lucani, popolo italico il cui raggio d’azione si estendeva ben oltre l’attuale piccola Basilicata, a cimentarsi per primi con questo insaccato. Poi arrivarono i Romani che, giunti in terra lucana tra la fine del III e l’inizio del II secolo a.C., scoprirono che la popolazione indigena conservava la carne del maiale nelle budella dell’animale stesso. Nel Medioevo la fama di questo insaccato si estese ben oltre i confini di Roma, tanto che se ne attesta la presenza anche in Pianura Padana, dove tuttora se ne conserva traccia in salumi dal nome molto simile, come la veneta “luganega”.
Abbiamo assaggiato il prodotto presso la Lucana Salumi e si presenta al palato in maniera interessante. 
Un prodotto che è davvero patrimonio e per il quale occorre adesso solo un’ultima attestazione, l’IGP, così come ci spiega il sindaco di Picerno 
È il mercato pugliese ad assorbire la metà della produzione, seguito da quello campano (circa il 30%) e da quello lucano (il 15%). In aumento è invece l’esportazione.
A questi cenni sulla lucanica, e “del fatto che del maiale non si butta via niente”, segue un attenta perlustrazione della torre di Picerno che si innalza in maniera prepotente dominando l’area circostante: attira subito lo sguardo per la sua bellezza e maestosità. La torre è costituita da una base poliedrica, sale verso l’alto in un’armoniosa struttura cilindrica che dissolve così la spigolosità del basamento.
Come prima accoglienza, non c’è di che lamentarsi!
Il nostro tour ha anche permesso di conoscere un altro meraviglioso luogo ricco di storia, il castello di Lagopesole, residenza di caccia dell’Imperatore Federico II: monumentale e pieno di sorprese, il castello rivela in ogni angolo suggestivi scenari.
Il castello fu scelto come dimora soprattutto da Manfredi, figlio di Federico II: Manfredi, infatti, preferiva più Lagopesole che la capitale del regno, Palermo. Il castello è oggi una proprietà demaniale e ospita numerose attività culturali: dal 2000, inoltre, accoglie l’Antiquarium realizzato con i materiali medievali rinvenuti durante le campagne di scavo effettuate nel cortile minore. Il castello domina tutta la sottostante valle di Vitalba, è realizzato in conci di pietra arenaria e conserva ancora oggi la struttura originale.Ad accoglierci e a parlarci di questo castello è il presidente della Pro Loco di Lagopesole Marcello Romano

Il nostro venerdì prosegue alla scoperta dei sapori enogastronomici: ci rechiamo

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“a ridosso del fiume Ofanto e alle falde del Monte Vulture,
dove Federico II di Svevia getto le basi dello Stato Moderno”.

Siamo ospiti de La Masseria di Proserpina dove abbiamo modo di toccare con mano la nascita del pecorino di Filiano Dop, formaggio a pasta dura e semicotta prodotto con latte di pecora intero e crudo: ne impariamo la produzione e ne assaporiamo il gusto unico.

Il pranzo è un tripudio di eccellenze locali che vanno dai salumi al pecorino fattoci assaggiare sia al naturale che cotto in forno; e poi ancora gli ortaggi, la pasta, l’agnello e le carni. Tutto accompagnato da un ottimo rosso.

Riprendere il giro pomeridiano non è certo semplice: ma ci riusciamo, per fortuna, e andiamo alla scoperta di un’altra eccellenza del territorio, “Le cantine del notaio” e del magnifico mondo – soprattutto sottoterra dove sono conservate le botti – che ci lascia senza fiato. Ecco alcune immagini.

Arriviamo così all’ultimo giorno del nostro soggiorno: andiamo alla scoperta, a Satriano, del Museo del Peperoncino: grazie al suo presidente Michele Miglionico scopriamo tante sfaccettature di questo oro rosso.

Il museo è una location multimediale di innovativa tecnologia che dà vita a uno spazio di grande suggestione che permette di ripercorrere la storia del peperoncino. Un viaggio tra arte, cinema, musica, curiosità e simbolismi.

Finita la chiacchierata al museo, ci dirigiamo alla scoperta del borgo di Satriano, la città dei murales, il paese più dipinto d’Italia: è la prima volta, infatti, che la sottoscritta si imbatte in un paese così colorato, con i murales che abbelliscono le vie del borgo.

I muri narrano costumi, gesta, vita quotidiana e leggende.  L’iniziativa ebbe inizio nel 1998 con Luciano La Torre che considera l’attività pittorica particolarmente importante, per il recupero e la conservazione delle tradizioni, e dell’identità culturale del posto, altrimenti esposte alla dimenticanza.

Il nostro viaggio si conclude al ristorante La Botte: lo chef Roccantonio Pascale ci vizia con una cucina prelibata e ricca di buoni sapori. Piatto clou l’agnello con le patate.

In ultimo, ma non per questo meno importante, durante il nostro soggiorno siamo stati coccolati all’hotel Boungaville di Picerno: eccezionale tutto lo staff, bravissimo lo chef che ci ha deliziati con le sue specialità.

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