Una fiaccolata per ricordare Danilo Di Majo, lo studente investito davanti la Cittadella

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CATANIA – Non avrà più un primo giorno di lezioni, una splendida carriera come medico, un futuro nel mondo lavorativo e forse accademico. Danilo non ha più la vita, barbaramente strappatagli lo scorso luglio da un pirata della strada mentre Danilo, al termine di un esame, stava attraversando sulle strisce e con il verde del semaforo pedonale, la circonvallazione di Catania. Lì è finita la sua vita, lì è finito il suo sogno, il suo futuro. Lì è cominciato un immenso dolore per famiglia, amici e colleghi. Loro, ieri, lo hanno voluto ricordare con una cerimonia emozionante, senza alcuna retorica, ma che ha visto unito docenti, studenti, amici e familiari: uniti nel ricordo e anche in cerca di giustizia (l’uomo, l’assassino, è ancora irreperibile).

La cerimonia è stata organizzata da dieci colleghi del corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania – Alessandra Di Nora, Giusy Di Fazio, Alessia Di Mari, Lucio De Maria, Antonino Di Fede, Regina Denaro, Giulia Filippello, Luca Geraci, Francesco Dipietro e Luisa Di Pasquale-, con loro  i  genitori di Danilo, la   mamma  Fina Rampello e il papà Giuseppe.

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“Danilo era figlio di tutti noi e fratello di tutti voi – ha poi affermato il prof. Sessa, rivolgendosi alla platea di studenti-. E’ inaccettabile che uno studente che si sposta da casa per studiare faccia questa fine atroce. Da padre posso solo lontanamente immaginare cosa stiano provando i genitori. Esprimo loro tutto la mia vicinanza e il mio cordoglio”.

“Oggi in primo luogo ricordiamo un amico – ha spiegato uno degli studenti organizzatori,  Lucio De Maria -, un ragazzo allegro, gentile e straordinario che ci è stato rubato troppo presto. La presenza di così tante persone è il regalo più grande che si può fare a lui e ai suoi familiari, perché dimostra quanto fosse amato da chi l’ha conosciuto. “Ma – ha continuato lo studente – l’iniziativa odierna vuole essere un modo per dire che noi non dimentichiamo il modo drammatico in cui abbiamo perso il nostro amico. E chiediamo quindi a chiunque sappia qualcosa di farsi avanti con le forze dell’Ordine perché Danilo merita giustizia. Vogliamo che ciò che è accaduto a lui non si ripeta mai più: chiediamo, quindi, che venga messo in sicurezza l’attraversamento di viale Andrea Doria, con il ricollocamento del ponte pedonale sopraelevato, inspiegabilmente demolito alcuni anni fa. Proprio per questo motivo qualche mese fa noi studenti abbiamo lanciato una petizione online, sul sito change.org e ancora disponibile alla firma, per spingere l’amministrazione comunale ad intervenire subito”.

Due i momenti principali: nella prima parte, il presidente dell’Ersu Alessandro Cappellani, alla presenza del direttore Valerio Caltagirone e del presidente della Scuola “Facoltà di Medicina” Giuseppe Sessa, ha intitolato l’aula studio “Cittadella”, allo sfortunato studente.

Nella seconda parte, si è tenuta una fiaccolata dall’aula studio fino al luogo dove lo studente è stato investito. “Oggi simbolicamente percorriamo insieme l’ultima strada percorsa da Danilo – hanno, infatti, spiegato gli organizzatori. Prima di un sentito minuto di raccoglimento, per ricordare Danilo, per riflettere, per pregare, o anche solo per sperare che questa società possa migliorare.

Questo il video diffuso dagli studenti e pubblicato sulla pagina di Zammù TV

 

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