Era rimasto incastrato all’interno di una cisterna nel tentativo riuscito di acciuffare un piccione. Bart, un giovane esemplare maschio di aquila di Bonelli, nato la scorsa primavera nel catanese, insieme ad altre 8 aquile facente parte del progetto europeo LIFE ConRaSi (Conservazione dei Rapaci in Sicilia) coordinato dal Wwf . Ai volatili sono stati applicati dei Gps per poterli così monitorare quotidianamente e raccogliere informazioni utili per il mantenimento della specie, è proprio il gps ha salvato Bart.
Oggi giorno gli esperti che si prendono cura delle aquile ricevano dei segnali satellitari sugli spostamenti degli animali, Bart sembrava essere sempre molto attivo e vivace nei suoi voli, da qualche ora però, i segnali inviati mostravano una strana immobilità. Sospettando che potesse essere successo qualcosa al volatile una squadra di esperti è riuscita dapprima a circoscrivere l’area da cui giungevano i segnali e poi sono partiti alla ricerca dell’aquila, sperando di ritrovarla viva.
La squadra di soccorso ha quindi setacciato l’intera area senza alcun risultato finché non si sono ritrovati davanti una enorme cisterna di cemento vuota da cui risultava provenire il segnale gps. Al suo interno, infatti, c’era Bart in perfetta salute, con la sua preda tra gli artigli che però non riusciva a volar via da quel luogo. La struttura oltre ad avere alte pareti lisce era munita, nella parte superiore, di spuntoni di ferro arrugginiti che puntando verso il basso limitavano la luce e quindi impedivano all’aquila di vedere la via di fuga. I soccorritori sono riusciti a piegare alcuni aculei così che Bart ha potuto rivedere il cielo, spiccare il volo e uscire da quella prigione riassaporando la sua amata libertà.
di Agnese Maugeri