CATANIA – Tutte le richieste della difesa di Veronica Panarello sono state rigettate dalla Corte di Appello di Catania. Oggi, nel tribunale etneo, si è svolta la seconda udienza del processo a Veronica Panarello, accusata di aver ucciso il figlioletto Loris di 8 anni a Santa Croce Camerina tre anni fa. Veronica Panarello è presente in aula e il processo si svolge a porte chiuse.
I giudici non hanno ammesso, dunque, una nuova fase istruttoria con un’altra perizia psichiatrica e il confronto tra l’imputata e il suocero, Andrea Stival, che lei ha accusato di essere il suo amante e l’assassino, come aveva sollecitato l’avvocato Francesco Villardita.
La Panarello è stata condannata il 17 ottobre del 2016 a 30 anni di reclusione dal Gup di Ragusa per l’omicidio del figlio Loris e per l’occultamento del cadavere.
Prima di entrare in aula, gli avvocati di Veronica Panarello, Davide Stival e Andrea Stival si sono fermati a parlare con la stampa. Tra le domande poste dai cronisti, la principale ha riguardato le rivelazioni mosse da una ex compagna di cella secondo la quale le accuse mosse da Veronica Panarello nei confronti del suocero sono frutto di una vendetta contro il marito, reo di non averla aiutata in carcere.
«Se dobbiamo credere alla detenuta fino in fondo allora Veronica non ha ucciso Loris, ma si è strangolato da solo con la fascetta alla gola», dice l’avvocato Francesco Villardita che aggiunge: «Se dobbiamo dare credito a tutta la sua ricostruzione allora è stato un incidente domestico. La verità è che le dichiarazioni di una ex detenuta che dice che Veronica accusa il suocero per vendicarsi del marito che l’ha abbandonata rientrano nelle dinamiche sconosciute che ci sono all’interno di un carcere». Veronica Panarello, ha confermato il suo avvocato, «non ha cambiato ricostruzione e tesi: la sua verità resta quella».
E la tesi è che è stato il suocero, Andrea Stival, ad avere ucciso Loris che voleva rivelare al padre la loro relazione. Veronica Panarello, ha rivelato il penalista, «è molto tesa perché ci avviciniamo ad un momento particolare ed è in gioco la sua vita».
A non essere presente in aula è l’ex marito e padre di Loris, Davide Stival: «non ha interesse ad essere presente», dice l’avvocato Daniele Scrofani, che sulle rivelazioni della detenuta commenta: «Per noi non è una grossa sorpresa, ci dà una conferma, ma non è una novità. Il processo adesso è al suo epilogo – ha aggiunto l’avvocato Scrofani, legale di parte civile – e secondo noi la sentenza di primo grado del Gup Andrea Reale reggerà al vaglio della Corte d’assise d’appello di Catania, perché nelle motivazioni ha chiarito e sciolto tutte le criticità sollevate dalla difesa».
L’udienza di oggi è stata caratterizzata dall’intervento dell’accusa che ha ricostruito le fasi del delitto. Il processo è stato aggiornato al 28 novembre prossimo, con la prosecuzione della requisitoria.