"Le accuse della Panarello sono una vendetta contro l'ex marito"

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Si svolgerà martedì – davanti la Corte d’assise d’appello di Catania – la prossima udienza del processo di secondo grado contro Veronica Panarello, la mamma di Santa Croce Camerina accusata di avere ucciso il figlio Loris. Una udienza che arriva nel momento in cui una nuova rivelazione viene fatta sulla giovane donna.  A parlare è una vicina di cella che  rivela alla trasmissione ‘Quarto Grado’ che “L’accusa al suocero di aver avuto un rapporto e di avere ucciso il nipote è stata  fatta apposta perché il marito l’aveva abbandonata in carcere e quindi lei si stava vendicando”.

La vicina di cella dice di aver ricevuto queste confessioni in carcere dalla stessa Veronica, condannata a 30 anni di reclusione, in primo grado.

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Tra le ‘confessioni’ ascoltate in prigione anche quella in cui Veronica dice di “avere messo le fascette ai polsi del piccolo perché non voleva andare a scuola”. Poi sarebbe stato il bambino a mettersi una fascetta al collo mentre lei parlava al telefono con il padre di Loris. E sarebbe il marito, colpevole di ‘averla abbandonata’, al centro della vendetta di Veronica: “gli avevo chiesto gli occhiali che sono a casa e non me li ha portati, e io sto reagendo a modo mio: ho messo in mezzo suo padre dicendo che ha ucciso lui il piccolo Loris”.

Il 6 luglio è cominciato il processo di appello per l’omicidio, che è ancora in corso.  E le presunte rivelazioni potrebbero rafforzare le tesi dell’accusa, già accolte in primo grado. anche se le dichiarazioni rese dall’ex compagna di carcere di Veronica Panarello “non suscitano alcun interesse” nel collegio di difesa della madre di Loris, che ritiene inoltre che “non hanno alcuna valenza probatoria”.

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