Nino Pulvirenti torna a parlare dopo 2 anni: "chiedo scusa ai tifosi". Pablo Cosentino un grande errore

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MASCALUCIA (CT) – Arriva nella sala delle conferenze stampa quasi spaventato: da due anni non incontrava i giornalisti, da quando una mattina di due anni fa un vero e proprio treno lo travolse (l’indagine “I treni del gol” per calcio scommesse). Un volta seduto, davanti ai microfoni e alle domande dei giornalisti, non si lascia intimorire. Pietro Lo Monaco gli sta accanto, parla pochissimi minuti solo per introdurre la conferenza stampa conscio che tutti i giornalisti hanno desiderio di porre domande all’ospite speciale: Nino Pulvirenti, patron del Catania per il quale anche in questi due anni “mi sono battuto, ho lavorato e ho combattuto”.

Ed è ai tifosi della sua squadra che subito rivolge le parole chiedendo scusa: “Le parole a Sky nel 2015 sulle pressioni dei tifosi? Sono state parole infelici, chiedo scusa ai tifosi, non era mia intenzione accusarli. Ho sbagliato. Provo disagio ad andare allo stadio perché so che ho fatto male alla tifoseria. Una cosa che ancora non ho superato. Mi auguro, comunque, di tornare presto presidente del Catania se le vicende giudiziarie me lo consentiranno”.

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Già, le vicende giudiziarie sulle quali Pulvirenti parla poco, anche se qualche parola esce fuori, e sopratutto qualche sentimento: “Ho sempre avuto dubbi su come sono andate le cose. Si è trattato di una truffa nei miei confronti, da come si evince dalle carte processuali”. 

Una volta rotto il ghiaccio, il patron Pulvirenti è un fiume in piena e precisa che finanziariamente ha lavorato molto per ridare stabilità alle sue aziende e dunque alla società del Calcio Catania: “Giovedì scorso si è chiuso l’iter che ha portato il mio gruppo, Finaria, alla ristrutturazione del debito (con un pagamento di 20 milioni di euro, compreso il concordato Wind Jet). C’è stata la sottoscrizione di un bond da parte di investitori internazionali. C’è stato l’ok per il via libera al piano già approvato a luglio. Adesso possiamo pensare alla ristrutturazione del Calcio Catania e al rilancio della società”.

Pulvirenti non nasconde che sogna la serie A, un riscatto per la squadra e per i tifosi che ha fatto soffrire tanto.

Altri errori di cui si pente? Uno grande c’è, ha anche un nome è un cognome: Pablo Cosentino: “Avrei voluto continuare con Gasparin ma non è stato possibile. Affidare la gestione sportiva a Cosentino è stato l’errore più grande che potevo fare. Forse mi sono illuso, con lui, di entrare a far parte in un mondo diverso e far fare il salto di qualità al Catania. Fu una scelta scellerata affidarsi a chi non aveva assolutamente esperienza e non era qualificato a fare l’amministratore delegato. Senza ‘I treni del Gol’, vicenda tristissima, sarebbe rimasto al suo posto”.

Oggi l’amministratore delegato è di nuovo Pietro Lo Monaco: Pulvirenti non nasconde che se gli avessero detto che si sarebbe ritrovato di nuovo accanto a Lo Monaco avrebbe preso tutti per pazzi. E, invece, la vita è un corso e un ricorso e questa ne è la dimostrazione. Lo Monaco adesso ha permesso al Catania di credere ancora in un bel progetto: “Ci voleva un lavoro particolare che i dirigenti precedenti non erano in grado di fare. Mi sono incontrato con Lo Monaco, abbiamo parlato solo 5 minuti del passato, poi ci siamo rituffati nel presente come se il tempo si fosse fermato. Il lavoro del direttore è stato fantastico e con le risorse del gruppo possiamo guardare al futuro con un certo ottimismo”. 

 

di Sarah Donzuso

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