PALERMO – Lui lo definisce un atto d’amore, i suoi detrattori vedono in questa scelta la possibilità di ottenere una candidatura alle prossime elezioni nazionali nella lista del PD, magari al Senato. Perchè con l’attuale legge elettorale basta essere messi in lista e il gioco è quasi fatto.
Lui è Rosario Crocetta, fino a pochi giorni fa convinto sostenitore della propria autoricandidatura alla presidenza della Regione, magari passando per le primarie oppure avallando un ticket con Micari. Che a questo punto resta il candidato del PD proprio perchè il partito di Renzi vuole cercare di vincere in Sicilia.
Da qui l’incontro di ieri tra il segretario nazionale e il governatore uscente che ha dichiarato: “Il mio è un atto di amore: non sono uno sfascista”. Dunque Rosario Crocetta ritira la sua ricandidatura alla guida della Sicilia. Riunione al Nazareno che serve a siglare l’intesa sul nome di Fabrizio Micari: il rettore di Palermo sarà il candidato del centrosinistra, sostenuto dal Pd, che oggi dovrebbe ufficiliazzare il suo via libera, da Leoluca Orlando, dal movimento di Crocetta e da Ap (anche se gli alfaniani devono ancora dare l’ok definitivo).
Coalizione che però non avrà la sinistra che, come annunciato, si smarca e si compatta attorno al nome di Claudio Fava: l’editore Ottavio Navarra, indicato dal Prc, si ritira per sostenere il candidato di Mdp e SI. Sarà dunque corsa a quattro per Palazzo d’Orleans: Micari e Fava si misureranno con il M5s Giancarlo Cancelleri e con il centrodestra di Nello Musumeci.
Sicuramente un passo avanti sapere chi si candida alla Regione – anche se altre sorprese siamo certi arriveranno; adesso però ci chiediamo: quando i candidati presenteranno i loro programmi? Magari ai siciliani piacerebbe sapere quali sono le priorità e gli impegni che ognuno di loro vuole assumere.