Riceviamo e pubblichiamo l’atto di diffida delle associazioni dell’artigianato, della cooperazione e della piccola e media impresa di Catania, Ragusa e Siracusa sulla procedura di costituzione della Camera di Commercio della Sicilia Orientale, recapitato al Presidente della regione Rosario Crocetta e all’Assessore alle Attività Produttive Mariella Lo Bello.
“Facciamo seguito alla precorse comunicazioni ed agli atti allegati per significare il fatto che la procedura in oggetto conferma e rafforza tutte le gravissime criticità fin qui emerse con il chiaro effetto dell’alterazione dei suoi risultati.
L’esito delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Catania ha infatti confermato quanto da noi da tempo segnalato:
– In data 26 luglio u.s. si è appreso che la Procura della Repubblica di Catania ha concluso le indagini, confermando quanto da noi da tempo segnalato con l’accertamento dei falsi da noi individuati con l’elevazione nei confronti di ben 11 rappresentanti legali di altrettante associazioni di categoria, tutte contrapposte alle scriventi e facenti parte dell’apparentamento risultato maggioritario, della relativa imputazione (quindi confermando anche che non è vero, come da più parti affermato, che i falsi riguardavano solo associazioni poi ritiratesi);
– Tale gravissima circostanza già da sola conferma la denunciata illegittimità della procedura e richiede un fermo e tempestivo intervento da parte del Governo nazionale, del MISE e del Governo della Regione finalizzato a scongiurare il consolidarsi di risultati determinatisi sulla base di tali circostanze;
– I falsi accertati dalla Procura della Repubblica di Catania, già da soli idonei a viziare i risultati per la composizione del consiglio camerale, sono quelli denunciati da tempo dalle scriventi associazioni e puntualmente riscontrati dall’Autorità giudiziaria. Infatti, come si rileva dagli atti ufficiali, dopo l’estrazione di un campione di 12 imprese dagli elenchi presentati da due associazioni (successivamente tuttavia ritiratesi) e la successiva verifica che ha permesso di accertare che ben 9 su 9 dei soggetti interrogati ha dichiarato di non aderire alle associazioni che le avevano dichiarate aderenti, l’autorità giudiziaria rilevava l’opportunità di “concentrare le attività investigative sulle associazioni ed organizzazioni impren- ditoriali per le quali sono state presentate le dichiarazioni di disconoscimento allegate alla suddetta integrazione di denuncia”. Quindi, salvo la verifica sopra citata, l’accertamento è stato effettuato solo sui falsi da noi denunciati senza effettuare ulteriori approfondimenti. A tal proposito è allora bene evidenziare, per ben inquadrare la dimensione del problema, che tali falsi sono stati da noi individuati analizzando un campione ristrettissimo di imprese e interrogando, nell’ambito di tale campione, solo i titolari delle imprese direttamente conosciuti. E’ praticamente certo quindi, per una ovvia evidenza statistica, che la quantità di falsi risulterà enormemente maggiore di quelli accertati se si effettuerà una verifica a tappeto (quindi non è vero, come da più parti affermato, che i falsi sono in numero modesto e ininfluente). E del resto parlano chiaro i 17.030 casi nei quali una stessa impresa è stata dichiarata da più di una associazione e il fatto che, nella sola Catania, a fronte di un calo di 2.234 imprese dal registro delle imprese della locale Camera di Commercio si sia contestualmente registrata una crescita di 8.877 imprese dichiarate dalle associazioni di categoria per partecipare alla procedura in oggetto!
Non da meno si rivelano essere le criticità evidenziate sotto il profilo amministrativo.
Si evidenzia a tal proposito che la Procura della Repubblica di Catania, pur addivenendo, sulla base delle verifiche fin qui effettuate, alla richiesta di archiviazione per il responsabile del procedimento dr. Alfio Pagliaro, ha tuttavia ravvisato la necessità di svolgere ulteriori approfondimenti disponendo, con provvedimento del 21/7/2017, la iscrizione di separato fascicolo (n. 7867/17 mod. 44). E’ quindi evidente che la Procura ha ravvisato comunque fattispecie necessarie di ulteriore approfondimento.
E del resto è assai esplicativa la lettura delle intercettazioni effettuate dalla squadra mobile nell’ambito delle indagini. Tali intercettazioni infatti evidenziano uno strettissimo rapporto tra il Commissario ad Acta, nominato da codesto MISE con decreto del 25 settembre 2015, e i dirigenti della Confcommercio, organizzazione leader dell’apparentamento a noi contrapposto e nell’ambito del quale si annovera la presenza della quasi totalità delle associazioni che in base alle indagini avrebbero commesso i falsi. In particolare si registrano contatti continui tra esponenti della Confcommercio ed il commissario nel corso dei quali quest’ultimo:
– assume chiaramente una posizione di parte definendo il nostro apparentamento “parte avversa”;
– mostra un atteggiamento assai sprezzante nei confronti del nostro schieramento;
– riceve perfino la richiesta di un curriculum ai fini dell’affidamento di un incarico da parte di un rappresentante della Confcommercio.
Si allegano articoli di stampa con indicazione di parte di dette intercettazioni.
Ribadiamo pertanto la nostra segnalazione in merito alle gravi irregolarità commesse nella gestione della procedura, richiamando le note già trasmesse fin dal dicembre 2015 ed in ultimo la nota del dicembre 2016, e ad una posizione non imparziale del commissario ad acta, e sollecitiamo ancora una volta la sostituzione del detto commissario Pagliaro e l’avvio di una dettagliata ispezione, preliminare all’eventuale insediamento del Consiglio, attraverso strutture nominate di concerto tra MISE e Regione, finalizzata a verificare la regolarità del suo operato.
Del resto se una delle premesse alla revoca dell‘accorpamento era rappresentata dalle gravi criticità emerse, come esplicitato dalla richiesta della Regione Siciliana e dalla proposta di revoca del decreto ministeriale del 25 settembre 2015, è ovvia conseguenza che, in assenza della revoca, si accerti la loro entità e se ne valutino gli effetti prima di consolidare una situazione viziata.
E peraltro, a conferma della consapevolezza delle criticità, la Regione Siciliana aveva istituito un apposito collegio di garanzia finalizzato ad effettuare le necessarie verifiche, Collegio tuttavia inspiegabilmente mai insediato dalla stessa Regione.
Si evidenzia peraltro che dei due ricorsi pendenti presso il TAR Sicilia uno è già in decisione mentre l’altro, da noi presentato, andrà in discussione nel merito il prossimo 21 settembre, ciò tra meno di un mese se si considera la pausa estiva dei tribunali, quindi buon senso amministrativo vuole che si attenda l’esito di tali ricorsi prima di procedere ad ulteriori consolidamenti della procedura.
Pertanto la verifica può essere tranquillamente effettuata senza con ciò precludere alcun diritto di terzi. Tutto ciò premesso
SI DIFFIDANO
Le autorità in indirizzo a procedere con l’insediamento del Consiglio in oggetto in assenza di una preliminare verifica della sussistenza delle irregolarità denunciate, e della loro effettiva consistenza e senza attendere l’esito di entrambi i giudizi innanzi al TAR.
Le associazioni dell’artigianato, della cooperazione e della piccola e media impresa di Catania, Ragusa e Siracusa”
Le Associazioni Firmatarie:
C.N.A. Provinciale Catania
C.N.A. Provinciale Siracusa
C.N.A. Provinciale Ragusa
CONFESERCENTI Provinciale Siracusa
SICILIA IMPRESA Siracusa
SICILIA IMPRESA Catania
SICILIA IMPRESA Ragusa
CONFARTIGIANATO Catania
CONFARTIGIANATO Siracusa
CONFARTIGIANATO Ragusa
CLAAI Catania
CLAAI Siracusa
CLAAI Ragusa
LEGA COOPERATIVE E MUTUE Catania
LEGA COOPERATIVE E MUTUE Ragusa Siracusa
ASSOCIAZIONE GENERALE COOPERATIVE ITALIANE (AGCI) Catania
ASSOCIAZIONE GENERALE COOPERATIVE ITALIANE (AGCI) Siracusa
ASSOCIAZIONE GENERALE COOPERATIVE ITALIANE (AGCI) Ragusa
CONFCOOPERATIVE sede di Catania
CONFCOOPERATIVE sede di Ragusa
CONFCOOPERATIVE sede di Siracusa
Unicoop Catania
Confimpresa Catania
Coop. Agri . Catania
Coop. Agri. Siracusa
Federcoltivatori Siracusa
Confagricoltura Siracusa
Federazione Armatori Sicilia
Territorio Protagonista 2016