Ha deciso di prendere una posizione la diocesi di Acireale in seguito ai fatti che riguardano l’ “Associazione cattolica cultura e ambiente” di Lavina, ad Aci Bonaccorsi. Come ricordiamo, l’associazione è balzata agli onori della cronaca perché il suo presidente, Pietro Capuana, approfittando della sua posizione ha negli anni – secondo quello che hanno rivelato le indagini – abusato sessualmente di diverse minorenni. Per questo motivo il Capuana è stato arrestato mentre ai domiciliari sono finite tre donne che lo aiutavano a convincere le ragazze a sottostare alle richieste del “santone”. Una vicenda che in questi giorni sta creando non pochi strascichi con altri indagati che ma mano emergono dalle investigazioni portate avanti dalle forze dell’ordine. Per questo motivo la diocesi di Acireale ha deciso di istituire una commissione. Come si legge, infatti, in una nota inviata proprio dalla diocesi di Acireale, “la natura dell’associazione in questione è civile; condanna ogni forma di ambiguità tesa a disorientare i fedeli su ciò che può essere definito religioso e ciò che invece appartiene alla sfera della perversione; esprime ancora una volta dolore solidarietà verso tutte le vittime, sia in quanto abusate, sia in quanto gravemente ingannate e offese”. Sempre nella nota si legge: ” come previsto dal codice di diritto canonico al can. 1399 quanti si macchiano di gravi crimini e danno canzone di scandolo incorrono in pesanti pene canoniche, quali l’escussione dei sacramenti. Per contribuire alla verità dei fatti, il Vescovo della Diocesi, S.E. Mons. Antonio Raspanti, ha costituito una commissione interna. Presieduta dal vicario generale Monsignor Giovanni Mammino, avrà tra l’altro il compito di raccogliere elementi utili a fare chiarezza sulla eventuale violazione del sigillo sacramentale e su tutto ciò che concerne la materia ecclesiale, morale e dottrinale dei fatti occorsi attorno all’associazione, così da tutelare tutti i tuoi fedeli che hanno subito un torto o sono stati lesi nei propri diritti. Quanti ritengono di essere a conoscenza di elementi utili, potranno rilasciare alla commissione la propria dichiarazione o testimonianza concordandone le modalità scrivendo a una delle seguenti e-mail: vicariogenerale@diocesiacireale.it o cancelliere@diocesiacireale.it”.
La nota si conclude così: ” ribadendo piena fiducia nel lavoro della magistratura, si auspica che si possa aggiungere il minor tempo possibile all’accertamento di ogni responsabilità.”