CATANIA – Una netta sproporzione tra quanto dichiarato e quanto posseduto: è questo uno degli elementi che ha portato la Dia di Catania, diretta da Renato Panvino, a tenere d’occhio Sebastiano DiStefano, imprenditore ragusano noto alle forze dell’ordine. A lui, dopo attente indagini, la Direzione Investigativa Antimafia di Catania, ha sequestrato un patrimonio di circa 3 milioni di euro. Il decreto di sequestro di beni è stato emesso dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione – di Ragusa, su proposta del Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio Ferla.
Imprenditore nel settore del servizio di onoranze funebri, accusato di reati legati al narcotraffico e già condannato per i reati di detenzione illegale e porto in luogo pubblico di materiale esplodente, evasione fiscale e riciclaggio di valori bollati contraffatti, il Distefano – secondo la Dia – aveva una netta propensione a delinquere: già nel 2003 era stato coinvolto in una indagine della squadra mobile di Palermo su un traffico di cocaina, eroina e hashish tra la Germania e la Sicilia. Nel 2009 poi, Distefano, è stato anche arrestato perché accusato della distruzione di un edificio di proprietà di un “concorrente” anche se nel 2015, la corte d’appello di Catania, lo ha condannato solo per detenzione illegale e porto in luogo pubblico di materiale esplodente. Il curriculum criminale del Distefano si arricchisce nel 2010 quando nel mese di giugno fu coinvolto in una inchiesta su alcune truffe ai danni di compagnie assicurative. Ancora nel 2015 un’altra resto: questa volta per riciclaggio inerente ai valori di bollo contraffatti.
Stamattina è arrivato il sequestro dei beni: il valore è appunto di 3 milioni di euro ed è composto da diversi rapporti bancari, otto automezzi, cinque imprese, di cui quattro esercente l’attività di servizio di onoranze funebri e denominate “Croce bianca iblea di Distefano Sebastiano”, “Centro Servizi Funerari di Distefano Fabio”, “Centro Servizi Funebri srl” e “L’azzurra Onlus Associazione di Volontariato” e un’altra denominata “Agid srl”, che si occupava di bar e ristorazione; tutte queste imprese sono operanti a Ragusa. Il sequestro ha riguardato anche il 50% delle quote sociali della “aeroporto immobiliare e servizi Srl” con sede a Ragusa: un’attività che si occupa di gestione dei parcheggi e di autorimesse. Il provvedimento colpisce anche il 10 fabbricati, sei appezzamenti di terreno ubicati nel territorio dei comuni di Ragusa, Ragusa Ibla, Santa Croce Camerina, Chiaramonte Gulfi e Comiso.
di Sarah Donzuso