Il pranzo è stato buono, la compagnia pure: questi gli unici elementi certi del vertice di ieri ad Arcore: per il resto tanti dubbi e perplessità su quale sarà il futuro in Sicilia per la colazione del centrodestra. Una coalizione che stenta a decollare per veti incrociati che bloccano le alleanze e sopratutto la scelta di un candidato capace di unire tutte le anime.
E mentre Nello Musumeci sta alla finestra a guardare questi incontri – ma nel frattempo prosegue nel suo tour siciliano per parlare con la gente e per portare nel suo programma le istanze del popolo – Berlusconi, Miccichè, Alfano, Meloni e Salvini cercano la quadra del cerchio. E non è certo semplice: Berlusconi, che continua a sostenere di voler vincere in Sicilia, vuole le larghe intese. Che non piacciono a Salvini che, invece, non vuole Alfano.
E anche lo stesso ex delfino di Berlusconi, che proprio in questi giorni dal leader di Forza Italia è più che corteggiato, tira i remi in barca perchè tentato anche dalla coalizione di centrosinistra (come tra l’altro sta facendo anche Casini che ha scelto nel PD il suo alleato).
Dunque il pranzo ad Arcore cosa ha prodotto?
Innanzitutto una dichiarazione ufficiale di Miccichè, commissario siciliano di Forza Italia, rilasciata all’ADNKRONOS: “Sono soddisfatto dall’incontro di oggi. A questo punto l’accordo con Alfano lo vedo più vicino. Il presidente Berlusconi mi ha molto confortato, perché mi ha detto che vuole davvero vincere in Sicilia e mi ha chiesto di andare avanti nella creazione di una coalizione la più larga possibile. E mi ha chiesto di fare tutto quel che serve per trovare un’intesa con i nostri alleati”.
Parole che, come anticipato, non trovano conferma negli atteggiamenti di Alfano e della sua Alternativa Popolare se si considera che alcuni esponenti del partito sono in stretto contatto con Delrio e Faraone per stringere un’alleanza con il centrosinistra.
Ma Berlusconi si è convinto del fatto che il centrodestra unito, da Fratelli d’Italia ad Ap, possa dare filo da torcere ai grillini, ma la candidatura di Nello Musumeci, sostenuto dalla Meloni e la Lega non piace a tutti. Da qui, raccontano, avrebbe deciso di commissionare alla fidata Alessandra Ghisleri dei sondaggi ad hoc su Nello Musumeci, l’ex presidente della provincia di Catania, e altri papabili alla presidenza della Regione, a cominciare dal professore di diritto amministrativo Gaetano Armao, che ha accompagnato Miccichè al summit di Villa San Martino.