Dopo la riunione di ieri di esponenti della Confcommercio, oggi arriva la replica di alcune associazioni dell’Artigianato, della Cooperazione e della Piccola Impresa del Sudest Sicilia. Ecco la nota integrale.
“Abbiamo seri dubbi sul fatto che la maggioranza rivendicata da Agen sia fatta da consiglieri “regolarmente eletti”. E gli esiti delle indagini lo hanno fin qui accertato con la conferma dei falsi che abbiamo denunciato e la conclusione delle indagini. Falsi, è bene sottolinearlo, visto che Giannone minimizza, che sono stati riscontrati analizzando un campione ridottissimo di imprese, poche centinaia, e, salvo le poche grandissime imprese, verificando l’effettiva adesione interrogando solo i titolari di impresa da noi direttamente conosciuti.
Evidentemente la magistratura ha ritenuto tali evidenze sufficienti.
Perché, per l’accertamento del reato, lo ricordiamo a Giannone Presidente di una Camera, non c’è differenza tra 1 falso o 10 falsi.
Non osiamo però immaginare cosa emergerebbe da una analisi a tappeto.
Ai falsi si aggiunge una procedura che ha fatto acqua da tutte le parti e la cui gestione è ben descritta dalle intercettazioni emerse.
Questi sono i fatti. Il resto è fuffa.
Se poi Agen ha, come dice, elementi da sottoporre alla Magistratura, lo faccia, non lo annunci. E se invece ha annunci da fare li faccia esplicitamente, non ceda alla demagogia, buttando fumo. Faccia nomi e cognomi e riferisca circostanze precise. Cosi come abbiamo fin qui sempre fatto noi.
Poi c’è anche il dato politico che emerge bene dalle affermazioni
fatte dagli uomini della Confcommercio che evidenziano la visione di una supercamera con Catania che la fa da padrona e le altre provincie considerate come parenti poveri e utilizzate “ad usum delphini”.
Anche per questo riteniamo che il Governo regionale stia andando nella giusta direzione, e lo incoraggiamo a proseguire, assegnando al territorio il protagonismo delle scelte e difendendo la legalità alla luce di quanto fin qui emerso”.