Nuova scuola d’infanzia a ciclo integrato e alternanza scuola-lavoro: è pronta Catania e la sua area metropolitana al cambiamento imposto dalla legge 107?
Sono alcune delle questioni affrontate in occasione del seminario formativo di oggi sulle deleghe attuative della Legge 107, la cosiddetta “Buona scuola”, organizzato dalla Cisl Scuola, in cui sono state analizzate le criticità e le opportunità delle nuove norme.
Hanno partecipato all’incontro, assieme a tanti docenti e lavoratori della scuola, Paola Serafin, segretaria nazionale Cisl Scuola; Francesca Bellia, segretaria generale Cisl Scuola Sicilia; Maurizio Attanasio, segretario generale Cisl Catania; Ferdinando Pagliarisi, segretario generale Cisl Scuola Catania.
I temi delle otto deleghe della “Buona scuola” su istruzione professionale, formazione iniziale, cultura umanistica, competenze esami di stato, diritto allo studio, scuole italiane all’estero, inclusione, sistema integrato 6-0, sono stati introdotti da Francesca Bellia e trattati da Paola Serafin.
«È in atto un cambiamento epocale nella scuola dell’infanzia – affermano Attanasio e Pagliarisi – con la sperimentazione del ciclo integrato 0-6 anni, che prevede una variazione di competenze ministeriali. Fino a poco tempo fa le risorse pubbliche per il nido arrivavano da fondi per le politiche sociali, ora invece la competenza sarà mista col ministero dell’Istruzione. Sarà necessario dunque programmare un confronto tra sindacato, Comune e Ufficio scolastico territoriale per vedere quale modello costruire e come armonizzare il cambiamento che verrà».
«Ma per affrontare tutto ciò – aggiungono – ribadiamo all’amministrazione comunale l’appello che le rivolgiamo da tempo: è necessario avere un interlocutore politico alle Politiche sociali comunali con cui affrontare, assieme all’assessorato all’Istruzione, le direttive di attuazione che arriveranno da qui a breve. Non vorremmo che si perdesse tempo prezioso a spese della collettività».
La legge 107 ripropone anche una rivisitazione dell’alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori, sul cui attuale modello la Cisl e la Cisl Scuola hanno mostrato il loro scetticismo: mancano chiare linee di indirizzo, il coinvolgimento dei docenti e un coordinamento vero degli attori del mercato del lavoro.
«A Catania – sottolineano Attanasio e Pagliarisi – vogliamo invece costruire un modello virtuoso in grado di promuovere la cultura del lavoro e della prevenzione dei rischi, dare senso alle forme contrattuali così che possa lasciare agli studenti un patrimonio professionale spendibile nell’interesse tanto dei futuri lavoratori quanto della collettività».
«Stiamo lavorando perché le scuole incontrino importanti aziende del territorio, come fa ad esempio la Scuola edile, per sviluppare percorsi effettivamente qualificanti e non forme di sfruttamento messe in atto in alcuni casi ».
Bellia e Serafin hanno poi ricordato l’accordo sindacato-governo dell’ottobre 2016, con cui si vuole valorizzare la professionalità dei lavoratori come motore del buon funzionamento del sistema scolastico, la cui riforma si deve accompagnare anche al rinnovo dei contratti di lavoro e alla ripresa delle relazioni sindacali.