Edili, camionisti, macchinisti o disoccupati senza più sostegno: sono alcuni tra i soggetti che possono accedere all’Anticipo pensionistico, la cosiddetta “APe sociale”. Si tratta di un’indennità di natura assistenziale a carico dello Stato erogata dall’INPS, per chi compiuto almeno 63 anni di età e che non sia già titolare di pensione diretta.
Se ne è parlato al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Catania, in un seminario organizzato dalla Cisl etnea sui Decreti attuativi della L. 232/2016 e rivolto ai propri dirigenti sindacali, in occasione dell’Ape social day Cisl nazionale.
Sono intervenuti il professore Giuseppe Vecchio, ordinario di Diritto Privato e responsabile del Dipartimento Formazione Cisl Catania, Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea; Ioannis Salvatore Magginas Barbagallo dell’Inps di Catania, Vincenzo Salanitri e Cristina Costantino, rispettivamente responsabile e operatrice del patronato Inas Cisl Catania. Ha concluso i lavori Mimmo Milazzo, segretario generale Cisl Sicilia.
I saluti del Dipartimento universitario di Scienze Politiche sono stati portati dal direttore, il professor Giuseppe Barone.
L’Ape Social è una misura sperimentale in vigore dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2018 che vuole agevolare la transizione verso il pensionamento per quei soggetti svantaggiati o in condizioni di disagio. L’indennità è corrisposta dall’Inps, a domanda, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia o dei requisiti per la pensione anticipata.
«Stiamo preparando i nostri dirigenti sindacali e i nostri sportelli del territorio – spiega Attanasio – perché a Catania sono tanti i tanti soggetti che ne possono usufruire e che, con la crisi, si trovano in stato di sofferenza, lavoratori con alle spalle anni di impiego, o disoccupati, invalidi o che assistono persone non autosufficienti».
«Pensiamo – aggiunge – ai lavoratori che hanno finito integralmente di percepire, da almeno tre mesi, un sostegno per il loro stato; ai tanti operai alle prese con lavori rischiosi o particolarmente difficoltosi; per quanti assistono, da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con un handicap grave».
Secondo Attanasio, i decreti dovrebbero essere pubblicati a breve in Gazzetta Ufficiale «anche perché manca un mese dalla scadenza dei termini del 15 luglio per presentare le domande e non vorremmo che insorgessero ulteriori disagi a causa della ristrettezza dei tempi per predisporre la documentazione tanto per i lavoratori, quanto per le imprese e le strutture dei servizi».
Un’opportunità da cogliere per chi ha requisiti, la definisce Milazzo. Il numero uno della Cisl siciliana sottolinea come «anche tale misura scaturisca dall’accordo sulla previdenza tra Cgil, Cisl, Uil e governo nazionale del 28 settembre scorso, che ha contribuito a determinare un sistema pensionistico con minori rigidità rispetto a quello conosciuto finora, e ha confermato l’importanza dei corpi intermedi».
«È una norma di civiltà – continua Milazzo – e il riconoscimento accordato dal legislatore, d’intesa col sindacato, che i lavori non sono tutti uguali. Una risposta concreta ai lavori usuranti posta a carico della fiscalità generale, una risposta sociale alla famiglia e a quelle persone e quei lavoratori che si sono ritrovati in un limbo dal quale non sapevano come liberarsi».