Servizi sociali, cooperative e sindacati denunciano: sono una criticità

palazzo elefanti
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Ormai non ne possono più ed hanno deciso di passare alla denunzia pubblica le coopertaive sociali unitamente alle organizzazioni sindacali. Il settore dei servizi sociali, evidenziano, è praticamente allo sfascio. E non c’è da parte dell’amministrazione comunale un segnale che faccia sperare in una riorganizzazione ed in una regolare corresponsione degli arretrati di molti mesi, più di un anno, a quanti hanno prestato lavoro e servizi.

Hanno emesso il seguente comunicato per rendere i catanesi edotti su quanto sta accadendo in questo settore:

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“Le Organizzazioni AGCI, CONFCOOPERATIVE, LEGACOOP, UNICOOP, UNCI, CGIL, FP-CGIL, CISL, FP-CISL, UIL, UIL-FPL, CONFSAL, CONFSAL-SNALV

PRENDONO ATTO

che Il confronto tra l’amministrazione comunale e le rappresentanze di Imprese cooperative e lavoratori, nel merito dei servizi sociali a Catania, è ormai diventata una criticità.

L’ultima riunione effettuata, dopo pressanti richieste delle parti sociali, si è svolta il 18 maggio 2016, nella Sala Giunta di Palazzo degli Elefanti, cioè oltre un anno fa malgrado le gravi criticità del sistema reiteratamente segnalate. In quella sede l’Amministrazione si era peraltro impegnata ad avviare un confronto con le parti sociali sullo stato di tutte le risorse disponibili per i servizi socio-assistenziali.

Successivamente, alla fine dell’anno 2016 erano stati annunciati, per le vie brevi ed a mezzo stampa, tagli al comparto dei servizi sociali per circa tre milioni di euro. Rispetto a questa ulteriore difficoltà era stata reiterata la richiesta di un confronto, che potesse chiarire la singolare condizione di effettuare tagli a fronte di un monte risorse aggiuntive, che sembra superino € 100.000.000,00. Sarebbe stato, ed è ancora, molto opportuno, per l’Amministrazione, confrontarsi con le rappresentanze del privato sociale, per illustrare le scelte di appostazione di tali risorse.

Inoltre, le Organizzazioni AGCI, CONFCOOPERATIVE, LEGACOOP, UNICOOP, UNCI, CGIL, FP-CGIL, CISL, FP-CISL, UIL, UIL-FPL, CONFSAL,

DENUNCIANO

L’acuirsi dello stato di difficoltà economico-finanziaria del Comune di Catania, che sta determinando un ulteriore incremento dei ritardi dei pagamenti nei confronti delle cooperative sociali e degli altri enti: somme destinate soprattutto alle retribuzioni dei lavoratori.

Attualmente vi sono servizi che registrano ritardi di oltre 14 mesi.

Le mancate risposte, l’assenza di dialogo e le disfunzioni organizzative e di rendicontazione dei servizi stanno comportando la proliferazione di azioni legali degli enti del privato sociale e la conseguente lievitazione dei costi a carico della stessa Amministrazione.

Nel frattempo la tensione sociale cresce ogni giorno di più con il rischio di compromettere il grande senso di responsabilità delle cooperative sociali, degli enti e dei lavoratori, che si sono sacrificati in attesa delle solo annunciate risposte che avrebbero dovuto portare ad un miglioramento delle loro condizioni. E oggi è proprio la speranza dei tanti operatori, ormai allo stremo delle forze, che è venuta meno.

Tutto ciò non può essere giustificabile soltanto con le difficoltà economico-finanziarie del Comune!

Appare, infatti, uno stato di evidente disorganizzazione della Direzione Servizi Sociali, che avrebbe bisogno di una guida forte ed autorevole, sia di tipo tecnico che politico, tale da rendere finalmente efficiente la gestione politica ed amministrativa di tutti i servizi socio-assistenziali, erogati dall’Amministrazione catanese.

In tal senso le Centrali Cooperative e i Sindacati dei lavoratori avevano recentemente chiesto l’intervento autorevole del signor Sindaco e soprattutto del Direttore Generale, senza ricevere alcun tipo di risposta.

Nel merito si sono evidenziate:
• Ritardi nella fase di rendicontazione dei servizi già resi, che hanno comportato flussi ridottissimi di atti di pagamento verso la Ragioneria comunale, che, a detta dei responsabili della stessa, si trova spesso nella scomodissima condizione di dover sollecitare la Direzione Servizi Sociali per ottenere atti di liquidazione da porre in pagamento;
• Ridottissimo confronto istituzionale che è previsto dalla normativa vigente e dalle procedure di programmazione dei fondi speciali, afferenti alla L. 328/00 e del PAC SUD e che vede il Comune di Catania capofila del Distretto Socio-Sanitario n. 16.
• Necessità di potenziare le competenze amministrative dei responsabili addetti alla rendicontazione;
• Necessità di rivedere i carichi di lavoro.

Per tutto questo le Organizzazioni AGCI, CONFCOOPERATIVE, LEGACOOP, UNICOOP, UNCI, CGIL, FP-CGIL, CISL, FP-CISL, UIL, UIL-FPL, CONFSAL

Ritengono improcrastinabile l’intervento deciso dell’Amministrazione catanese, che possa:
• Dare contezza alle Parti sociali dello stato complessivo delle risorse disponibili per i servizi sociali;
• Risolvere definitivamente le criticità organizzative degli uffici;
• Procedere con i pagamenti arretrati e pianificare la congrua riduzione di quelli rimanenti;
• Individuare un assessore al ramo che sia competente e soprattutto capace d’incidere;
• Individuare un direttore forte, autorevole che possa governare con piena cognizione di causa tutti i processi amministrativi della Direzione, nonché nella riorganizzazione degli uffici;
• Regolarizzare la frequenza dei momenti di concertazione prevista dalla normativa vigente in riferimento ai fondi speciali della L. 328/00 e PAC SUD.

Alla luce di tutto ciò le Organizzazioni AGCI, CONFCOOPERATIVE, LEGACOOP, UNICOOP, UNCI, CGIL, FP-CGIL, CISL, FP-CISL, UIL, UIL-FPL, CONFSAL

PROCLAMANO

LO STATO DI AGITAZIONE DELL’INTERO COMPARTO SOCIALE.

 

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