Dall'Egitto al quartiere San Giorgio, minori stranieri in scena con canti dialettali italiani

Hanno dodici e tredici anni, vengono dall'Egitto e da quando a ottobre sono arrivati su una nave della guardia Costiera a Catania i due fratelli Chokri e Hannah hanno trovato una nuova casa nel quartiere di San Giorgio. Frequentano la scuola all'omonimo istituto comprensivo, mentre vivono nella struttura di accoglienza per minori stranieri della Fondazione Cirino La Rosa. Un contesto di periferia ma inaspettatamente multiculturale: "Qui grazie al contatto con ragazzi italiani e di altre parti dell'Africa stanno imparando anche il siciliano, il francese e l'inglese"

Minori stranieri protagonisti a San Giorgio 06-17
Minori stranieri protagonisti a San Giorgio
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Ciuri ciuri, ciuri di tuttu l’annu” canta Chokri, 12 anni, bambino egiziano che dal mese di ottobre si trova in Italia, e precisamente nella struttura di accoglienza per minori stranieri della Fondazione Cirino La Rosa nel quartiere periferico di San Giorgio, a Catania. Chokri, insieme al fratello Hanna, 13 anni, è stato protagonista questa mattina di uno spettacolo sui canti popolari dei dialetti d’Italia nel salone dell’Istituto nel quale vivono. Con loro sul palco i compagni di scuola dell’Istituto comprensivo San Giorgio, dove i due piccoli minori stranieri non accompagnati frequentano la classe quarta della scuola primaria. Un coro di circa 80 bambini, guidati dal maestro Giovanni Arcuri, che si sono impegnati nella rappresentazione di canti come il lombardo “Sciur padrun” passando per “Funiculì Funiculà” e arrivando persino al sardo “Naneddu meu”.

L’attenzione del pubblico era però rivolta in particolare ai due ragazzi, sorridenti nei loro abiti di scena, un completo tradizionale siciliano. Grazie alla scuola San Giorgio hanno trovato “un modo di riprendere gli studi, quasi impossibili in Egitto da dove i ragazzi sono scappati. E grazie al contatto con gli altri ragazzi presenti nella struttura di accoglienza, che vengono da altre zone dall’Africa, stanno imparando anche il francese, l’inglese. Oltre naturalmente all’arabo, loro lingua, all’italiano e al siciliano“, spiega la responsabile del Cirino La Rosa Rosanna Di Guardo. Un centro che oltre alla struttura di accoglienza per stranieri è anche un istituto educativo assistenziale, e che fino al 2014 ospitava al proprio interno la scuola primaria paritaria, chiusa per mancanza di fondi, “ma ora che non abbiamo più la scuola all’interno siamo felicissimi di ospitare un istituto che fa un grande lavoro per l’integrazione come il San Giorgio“, afferma Di Guardo.

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Non posso che ringraziare per la grande ospitalità l’istituto Cirino La Rosa e la dottoressa Di Guardo – spiega Concetta Manola, dirigente dell’istituto comprensivo San Giorgio -, anche perché noi non abbiamo una nostra palestra, e nemmeno un nostro auditorium. Il salone del Cirino La Rosa ci consente di dare il giusto spazio ai ragazzi“, spiega la preside del San Giorgio. I suoi alunni ieri mattina, 6 giugno, sono stati protagonisti di un altro spettacolo. “La rappresentazione di ieri, incentrata sul tema “la via della magia”, era il lavoro finale del progetto “E-Twinning”, gemellaggio elettronico tra scuole europee. Ma – prosegue Manola -, ci sono stati tanti altri progetti volti all’internazionalizzazione, come l’Erasmus+ KA2 che ha consentito ai nostri alunni di avere riconiscimenti linguistici. Questo insieme alle attività sportive del progetto “Vincere da grandi”, per le quali ringrazio il dottor Falzone del Coni, crediamo che siano possibilità per far fare agli alunni scoperte culturali stimolando la loro “curiositas”. E la presenza per la prima volta di ragazzi stranieri in classe è un ulteriore arricchimento in questo quadro“, conclude Manola.

In classe all’istituto San Giorgio Hannah e Chokri erano stati inseriti inizialmente in una prima, per poi passare poco dopo a una seconda e infine alla quarta. Durante i cambi sono però stati “seguiti specificamente da una insegnante di complemento, Elisa Coppone, che con loro ha fatto un grande lavoro. Poi arrivati nella mia classe credo che lo spirito dei ragazzi, volto all’accoglienza, abbia fatto il resto“, spiega Lucia Falciglia, l’insegnante della Quarta classe di scuola primaria frequentata dai due fratelli. Ma naturalmente un ruolo importante lo ha avuto il progetto musicale “Hanno lavorato 4 mesi con entusiamo, si è visto fin da subito che il progetto li ha coinvolti con molta passione“, conclude l’insegnante di musica Arcuri.

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