Scontri alla Festa dell'unità di Catania, Digos denuncia 39 persone

Per i tafferugli avvenuti lo scorso 11 settembre sono state denunciate 39 persone, appartenenti a organizzazioni e collettivi di Catania e di altre città

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La Digos di Catania ha denunciato 39 persone ritenute responsabili dei tafferugli avvenuti lo scorso 11 settembre, in occasione di un corteo di protesta contro l’allora premier Matteo Renzi. L’ex primo ministro si trovava nel capoluogo etneo per la conclusione della Festa dell’unità svoltasi all’interno della Villa Bellini.

Al termine della manifestazione, un gruppo di circa 50 partecipanti – con il volto travisato da caschi, bandane e sciarpe – ha tentato di forzare il blocco delle forze dell’ordine all’incrocio tra via Etnea e via Umberto, a pochi metri dall’ingresso principale del giardino Bellini dove la Festa dell’unità era alle fasi finali. Il gruppo ha utilizzato come scudo e ariete uno striscione rinforzato internamente con plastica rigida e rete metallica. Il tentativo di sfondamento, respinto, è stato seguito da un lancio di bottiglie e altri oggetti, oltre all’esplosione di una bomba carta.

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In questi mesi la Digos etnea, con il supporto dei colleghi di altre città, ha identificato gran parte dei componenti del gruppo. Sono stati denunciati undici militanti del collettivo “Aleph di Catania, quattro componenti di “Liberi pensieri studenteschi, cinque ultras del Catania Calcio, 13 antagonisti dei centri “Anomalia” ed “ExKarcere” di Palermodue componenti del centro sociale “Rialzo” di Cosenza, due del centro “Insurgencia” di Napoli, un appartenente al “Collettivo universitario autonomo” di Bologna e un militante di “Marzolo occupata” di Padova.

Secondo le informazioni della Digos, l’organizzazione dell’azione sarebbe riconducibile al collettivo “Aleph” con il supporto degli antagonisti palermitani e provenienti da altre aree. Obiettivo sarebbe stato entrare all’interno della villa, così da interrompere il comizio finale della Festa dell’unità del Partito democratico.

Nei confronti di quasi tutti gli indagati sono stati contestati i reati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata e lesioni aggravate. Sono stati adottati anche undici avvisi orali nei confronti dei componenti di “Aleph”, “Liberi pensieri studenteschi” e di due ultras del Catania Calcio. Emessi anche 17 divieti di ritorno a Catania per un anno nei confronti dei militanti provenienti dalle altre città.

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