“Si rischia la paralisi nei Centri provinciali per l’impiego”. A lanciare l’allarme è la Funzione pubblica Cgil siciliana che prende spunto dalla circolare con cui la dirigente dell’assessorato regionale al Lavoro, Maria Antonietta Bullara, inibisce l’uso delle password ai dipendenti di categoria A e B per l’accesso al portale Anpal e al sistema informativo lavoro, per rilanciare la richiesta al Governo regionale di “apertura immediata di un tavolo contrattuale per definire i percorsi di riqualificazione del personale, dando a tutti la giusta collocazione”.
“Provvedimenti di questo genere, che rischiano di avere gravi ripercussioni sul funzionamento degli uffici – dice Clara Crocè, della segreteria della Fp Sicilia- fanno luce sul fatto che in questi anni i lavoratori di fascia A e B sono stati sfruttati espletando mansioni superiori, senza riconoscimento giuridico ed economico, come è avvenuto anche nelle motorizzazioni e negli Ispettorati del lavoro e in altri uffici per coprire i vuoti di organico”.
Crocè ricorda che la sua organizzazione si è sempre detta contraria alla stabilizzazione dei precari nelle fasce A e B indipendentemente dalle mansioni svolte, “che ha di fatto prodotto uno sfruttamento di questi lavoratori da parte della regione per poco più di mille euro al mese e che ora rischia pure di portare alla paralisi gli uffici”.
La Fp annuncia dunque lo stato di agitazione del personale della regione e “iniziative anche legali a tutela dei lavoratori che hanno operato in questi anni in fascia A e B”. “La categoria A – dice Crocè – non ha ragione di esistere e va anche ricollocato il personale di categoria B e C in previsione dei pensionamenti che vedranno svuotarsi le categorie C e D”. ”E’ arrivato il momento – conclude Crocè – di affrontare la questione alla base, con un negoziato che conduca alla corretta ricollocazione del personale”.