Sei ex Lsu sul terrazzino della Asp3 di via Santa Maria la Grande per protestare anche a nome di altri cinque. Sono i soci della cooperativa SIMS formata da ex lavoratori socialmente utili che da tre giorni protestano per riavere un lavoro ed una paga dignitosa.
Ai piedi del terrazzino i vigili del fuoco hanno predisposto un enorme materasso gonfiato per attutire l’eventuale caduta di uno dei protestatari. Ma vi sono anche mezzi speciali con scale che consentono di salire fino al luogo della protesta.
Spiega al telefono il loro portavoce, Matteo Raucci, le motivazioni del gesto disperato.
“Gli ex lsu, costituitisi in cooperativa, per 15 anni hanno eseguito, in convenzione, compiti amministrativi nella struttura, in attesa di essere stabilizzati”.
“Invece nel 2012-13 viene espletata una gara per compiti diversi da quelli finora svolti (in particolare portierato). A nulla è valsa la contestazione dell’appalto”.
“L’azienda che si aggiudica la gara propone a loro quello che viene definito un “contratto cinese”: 5,50 euro l’ora. Ma tali contratti non sono stati firmati. Non solo. Per quelli che sono rimasti fuori, un’altra azienda dell’RTI (Raggruppamento Temporaneo di Imprese) che si è aggiudicato l’appalto propone, addirittura
un contratto da 4,60 euro lorde l’ora, per un totale di 55 euro a settimana. Francamente disumano ed inaccettabile”.
“Il contratto con l’offerta di lavoro – prosegue Raucci – viene recapitato con raccomandata che invita a presentarsi entro 5 giorni. Scaduti i termini, l’offerta viene ritenuta rifiutata e quindi gli ex lsu vengono considerati fuori dal’appalto sia dall’azienda che dall’Asp”.
I lavoratori, a questo punto, fanno richiesta di essere nuovamente inseriti nella graduatoria dei Lsu e sono ancora in attesa di una risposta.
Già lo scorso 8 maggio avevano effettuato una protesta per rendere pubblica la loro situazione. In un incontro in prefettura, Stefano Matria, della Cgil, aveva esposto il loro caso ed aveva auspicato un incontro con rappresentanti dell’amministrazione regionale.
Ma finora non c’è stata alcuna risposta. Da qui, per disperazione, la decisione di salire sul terrazzino dell’Asp di via S. Maria la Grande.