Dopo lo scandalo dell’Istituto musicale Bellini, che ha colpito la famiglia della consigliera di maggioranza di Articolo 4 e presidente della commissione Servizi sociali Erika Marco, il Consiglio comunale di Catania si è comunque riunito e portato a termine la rinegoziazione dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti con 18 voti favorevoli, 5 astenuti e due contrari. Si tratta di un atto fortemente voluto dall’amministrazione guidata da Enzo Bianco, che dovrebbe consentire la rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, la cui votazione è stata rinviata, per mancanza di numero legale, dopo una pregiudiziale posta dal vicepresidente vicario Sebastiano Arcidiacono circa la legittimità dell’atto, parere che dovrà dare il collegio di difesa del Comune.
Il numero legale è stato invece raggiunto per la votazione della rinegoziazione di 219 mutui, per un importo capitale di 201 milioni di euro, che secondo l’assessore al Bilancio Salvo Andò, che ha illustrato l’atto all’aula nella precedente seduta, permetterà già quest’anno di “liberare risorse per 7 milioni di euro“. Il primo a prendere la parola per dichiarazione di voto è Manlio Messina del gruppo misto, assente lo scorso giovedì, che afferma come “la rinegoziazione serva solo a rinviare i problemi, senza assumersi la responsabilità“. Ben più critico, come nella scorsa seduta, il vicepresidente vicario Sebastiano Arcidiacono ha ribadito la propria contrarietà. “Chi ha avuto la pazienza di guardare l’elenco dei mutui vedrà che prendete un malloppo tra disavanzo e debiti di circa un miliardo e mezzo e la prolungate per altri 26 anni“, ovvero fino al 2042 afferma il consigliere, che annuncia la ua assenza dall’aula durant eil voto per “non avere nemmeno il, mio nome vicino a quest’atto”.
Aspre critiche al provvedimento sono state rivolte anche da Niccolò Notarbartolo, anche lui assente al momento della votazione. Il consigliere di maggioranza, appartenente al gruppo del partito Democratico, ha denunciato in aula di essere stato escluso da un incontro organizzato dall’amministrazine con i consiglieri di maggioranza per illustrare l’atto. “Non sono stato chiamato all’incontro – afferma Notarbartolo -, evidentemente perché non solo non vogliono il mio voto ma nemmeno il mio parere”. Il consigliere del Pd, gruppo al quale appartiene anche la presidente del Consiglio Francesca Raciti ha poi annunciato che chiederà al più presto “una riunione dle gruppo del Pd, sperando di riuscirci”.
In aula gli unici due voti negativi alla delibera sono stati quelli di due consiglieri di Grande Catania, Sebastianco Anastasi e Giuseppe Castiglione. Per Anastasi infatti “l’approvazione della rinegoziazione dàil via alla corsa elettorale per le comunali. sapevamo chi era Enzo Bianco – ha proseguito Anastasi rivolto ai colleghi in aula- e vi siete candidati con lui. Io non lo farò”.
L’atto, subito dopo l’approvazione., è stato immediatamente reso esecutivo con voto favrevole dell’aula – 23 sì su 23 votanti – su richiesta dell’assessore al Bilancio Salvo Andò.