"Sviluppo al Sud": unanimi i sindaci delle città Metropolitane del Mezzogiorno

palazzo Zanca, Comune di Messina
Foto di Effems - Wikimedia Commons
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I sindaci delle città metropolitane del Sud (Cagliari, Palermo, Catania, Messina, Reggio Calabria, Bari e Napoli si sono riuniti in Conferenza a Messina, alla presenza del ministro della Pubblica amministrazione e della semplificazione Marianna Madia.

Nel corso dell’incontro sono state diffuse anche le elaborazioni di Anci-Ifel sul Sud ‘Promuovere gli investimenti, migliorare la capacità amministrativa’.

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”La riforma della pubblica amministrazione sarà veramente compiuta quando verrà implementata nelle Città metropolitane, prima di tutto in quelle del Sud – ha detto Madia – Per questo il governo ha voluto fare un grande investimento su questi nuovi enti, che sono di dimensioni importanti ma al contempo riferimenti istituzionali vicini ai cittadini”.

”Il Sud – afferma Madia – ha grandi potenzialità di crescita. In quest’ottica, il nostro compito primario deve essere quello di far sapere a un giovane che ha un’idea che noi ci siamo, che c’è un interlocutore nella pubblica amministrazione disponibile a dargli regole e certezza di tempi per fargli realizzare il suo progetto. E oggi con le Città metropolitane del Sud vogliamo capire insieme come lavorare per dare queste certezze a cittadini e imprenditori”.

Renato Accorinti, padrone di casa, non rinuncia alle sue colorate espressioni: ”Da Messina a Palermo, Nibali arriva prima del treno. E’ inaccettabile, perché senza trasporti non possono esistere economia, industria, turismo. E questa è una faccenda che riguarda non solo la Sicilia, ma tutto il meridione”.

”Le Città del sud hanno bisogno di un raccordo diretto con fondi europei”, ha osservato Enzo Bianco, sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale dell’Anci. “Esperienze come quelle dei patti con le città del sud hanno funzionato molto meglio di quando il rapporto è stato mediato dalle Regioni – ha aggiunto – Quando abbiamo responsabilità dirette, il risultato è più immediato”.

Regole e tempi certi, novità per i dipendenti pubblici, un rapporto stretto con le amministrazioni e un patto con le città: queste le componenti di un dialogo costruttivo che interesserà innanzitutto il Sud.

“Siamo arrivati alla fine della fase legislativa della riforma della Pubblica amministrazione. Abbiamo scelto – ha detto il ministro – di dare la massima condivisione alle istanze delle istituzioni locali. Perché i Comuni sono i primi a poter beneficiare degli impatti positivi e i primi a subire gli effetti negativi. La consapevolezza che siamo all’inizio ce l’abbiamo tutta, il cambiamento si misura su quanto riusciamo a cambiare la vita dei cittadini. Quello che abbiamo introdotto nell’ordinamento e’ dare certezza di regole e certezza di tempi”.

Anche per quanto riguarda il personale “abbiamo fatto molte cose positive. Prima c’era una legislazione complicata, ma oggi questo tempo e’ finito. A questa normalizzazione nel reclutamento aggiungiamo la formazione”.

Il ministro ha lanciato e promosso un percorso costruttivo con gli enti locali: “Veniamo nella vostra amministrazione – ha spiegato – e ci mettiamo intorno a un tavolo, insieme, per capire quali difficoltà state avendo nell’attuazione della riforma della pubblica amministrazione”.

“Il nostro compito primario – ha concluso – deve essere anche quello di far sapere a un giovane che ha un’idea che noi ci siamo, che c’e’ un interlocutore nella pubblica amministrazione disponibile a dargli regole e certezza di tempi per fargli realizzare il suo progetto. E oggi con le Città metropolitane del Sud vogliamo capire insieme come lavorare per dare queste certezze a cittadini e imprenditori”.

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