Canto gregoriano, corso al Monastero delle Benedettine di via Crociferi

- Pubblicità -

Dal 12 al 17 giugno 2017 si svolgerà a Catania la II edizione del Corso di Canto Gregoriano Jubilate Deo. L’iniziativa, avviata con grande successo di iscritti e ritorno mediatico lo scorso anno, ha suscitato interesse per lo studio, l’indagine scientifica e l’applicazione pratico-esecutiva, specialmente liturgica, del Canto Gregoriano, di pari passo con una crescente ed articolata offerta formativa.

Il Corso è una rara occasione per accostarsi al canto liturgico per eccellenza, quello della tradizione classica della Chiesa. Organizzata dalla Rettoria di San Nicola l’Arena, si è avvalso della indiscussa competenza dei docenti del Corso Cantemus Domino della Porziuncola di Santa Maria degli Angeli, Assisi.

- Pubblicità -

Il progetto completo si snoda in tre annualità, una settimana intensiva per anno. Quest’anno viene attivato, il secondo Corso unitamente al primo.

Sono previste in totale 39 ore di lezione: 20 di teoria, 4 di liturgia, 5 di tecniche vocali e 10 di esercitazioni corali. Il Corso culmina nel concerto finale, quest’anno venerdì 16 giugno alle ore 20.30, e nella S. Messa in Canto Gregoriano, celebrata nella chiesa San Benedetto del monastero delle monache Benedettine, sabato 17 giugno alle 11, presieduta dal Preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra, mons. Vincenzo De Gregorio.

In entrambi i momenti, aperti gratuitamente al pubblico, il coro sarà costituito dai corsisti. All’organo il M. Paolo Cipolla.

A conclusione del Corso, ai partecipanti sarà rilasciato, anno per anno, un attestato con il programma svolto e la menzione dei patrocinanti e degli insegnanti.

L’iniziativa nasce dall’incontro tra il musicista Franco Lazzaro, arrangiatore compositore e produttore discografico, studioso e interprete di Gregoriano, Mariella Milone docente di pianoforte presso il Conservatorio di Messina e mons. Gaetano Zito vicario episcopale per la cultura della diocesi di Catania, Rettore della chiesa monumentale di San Nicola l’Arena e già preside dello Studio Teologico San Paolo-Facoltà Teologica di Sicilia. Tutti e tre sono i coordinatori del Corso.

«Il Gregoriano – spiega Franco Lazzaro – non è solamente o semplicemente un canto sacro legato alla liturgia. Il legame tra testo melodia e ritmo rende il canto Gregoriano un’esperienza unica che “riesce ad elevare il livello interpretativo in qualsiasi genere musicale, e non solo musicale”. E’ un’esperienza che contribuisce a rasserenare il cuore e ad educare alla musicalità per chi vi si vuol cimentare, anche se non si è musicisti o cantanti. Se il rock è sensazionale – afferma il compositore – il Gregoriano invece è ascensionale».

La riscoperta del Gregoriano, studiato in Conservatorio e praticato in vari tour a fianco del cantautore e grande interprete di canto Gregoriano Juri Camisasca, per Franco Lazzaro è avvenuta in questi ultimi anni in occasione dei corsi intensivi estivi da lui seguiti ad Assisi. «Un’esperienza che mi ha aperto porte che non pensavo possibili e che – facendomi cambiare il punto di osservazione – ha avuto significative ricadute sul mio lavoro di compositore e produttore».

Tra le ragioni che hanno indotto ad attivare il Corso vi è la convinzione che «il canto Gregoriano contribuisce al recupero del senso del sacro – afferma mons. Zito – non solo nella liturgia ma anche nella vita ordinaria. Nella dispersione della quotidianità, infatti, l’approccio alla musica e al canto in gregoriano costituiscono un qualificato apporto a riscoprire la bellezza e l’armonia del rapporto con Dio, delle relazioni umane, del valore da attribuire alle cose. In sostanza, offrono un contributo determinante sia dal punto di vista culturale che spirituale».

«Per noi organizzatori del corso – prosegue Mariella Milone – la scelta della sede non poteva che essere quella del monastero delle monache Benedettine di Catania, dove per il canto gregoriano ci troviamo praticamente a casa. Dobbiamo ai monaci e alle monache dell’ordine benedettino, infatti, trascrizione e diffusione dei testi di gregoriano. Così come il Canto Gregoriano affascina più che mai credenti e non credenti, non potevamo che dare un’adeguata, consona e altrettanto affascinante cornice, spettacolo per gli occhi e per il cuore, che è lo splendore della chiesa del monastero San Benedetto dove si eseguirà il concerto e si celebrerà la santa Messa».

Gli insegnanti di Teoria ed Esercitazioni corali di Jubilate Deo sono gregorianisti di assoluto valore internazionale: Giovanni Conti e padre Maurizio Verde ofm; le insegnanti di Tecnica vocale sono Laura Sfilio e Antonella Leotta; le lezioni di Liturgia sono tenute da don Giambattista Zappalà, direttore dell’Ufficio liturgico dell’arcidiocesi di Catania.

Non si tratta di una proposta per addetti ai lavori, ma di un’esperienza aperta a tutti, tanto che non viene richiesta ai partecipanti nessuna competenza musicale. Si parte da zero.
Il testo era, e rimane, fondamentale nel canto Gregoriano, una sorta di rilettura creativa dei Salmi che i monaci pregavano non solo con la voce ma soprattutto con il cuore. Un’evoluzione che rende il canto Gregoriano interessante non solo dal punto di vista musicale ma anche storico.

Agli enti patrocinanti della prima ora, la sezione Italiana dell’AISCGre (Associazione Internazionale Studi di Canto Gregoriano) e la Libreria Editrice Vaticana, quest’anno si aggiunge il prestigioso riconoscimento del Pontificio Istituto di Musica Sacra in Roma.
Media partner è Officine Culturali.

La sede del Corso è presso il monastero delle Benedettine in via Crociferi.

- Pubblicità -