“All’interno dell’Oda di Catania è stato instaurato un vero e proprio stato di polizia nei confronti del personale. Le istituzioni non possono più attendere: è necessario che intervengano per ripristinare condizioni di agibilità e garantire la fornitura di servizi all’utenza”.
Lo affermano le segreterie provinciali di Cgil e Cisl e le federazioni della Funzione pubblica Fp Cgil e Cisl Fp e della Formazione professionale Flc Cgil e Cisl Scuola che hanno reiterato una richiesta di incontro al Prefetto, al Questore, al procuratore generale e al Sindaco di Catania.
“Siamo fortemente preoccupati – ribadiscono i segretari generali provinciali Giacomo Rota (Cgil), Maurizio Attanasio (Cisl), Gaetano Agliozzo (Fp Cgil), Armando Coco (Cisl Fp), Ferdinando Pagliarisi (Cisl Scuola) e Michele Vivaldi responsabile Flc Cgil – per la grave situazione di conflittualità interna che si è venuta a creare all’Oda di Catania tale da mettere a rischio la tenuta dell’ordine pubblico, con vigilantes armati che impediscono al personale di accedere alle strutture dell’ente e di svolgere il proprio lavoro, come in uno stato di polizia”.
“Abbiamo sollecitato ancora le istituzioni – aggiungono – perché, a questo punto, riteniamo indifferibile e improcrastinabile un intervento delle autorità perché siano ripristinate normali condizioni di agibilità per i lavoratori dell’ente e sia resa possibile la ripresa delle attività legate alla formazione professionale e la fornitura di servizi a favore dell’utenza particolarmente debole e bisognosa”.
Il commissario Adolfo Landi, da noi raggiunto telefonicamente, “conferma la presenza delle guardie giurate che sono state disposte dal rimosso consiglio di amministrazione e che impediscono l’accesso ai dipendenti in alcuni uffici amministrativi nella struttura di S. Giovanni Galermo”.
“Peraltro – dichiara – che anche anche a me stesso è stato negato l’accesso. Non solo, ma addirittura è intervenuto anche un fabbro per cambiare la serratura della porta dell’ufficio. Di tutto questo è stata presentata già denuncia alla procura della Repubblica presso il tribunale di Catania”.
Il commissario Landi “condivide pertanto lo stato di forte preoccupazione manifestato con il comunicato da Cgil e Cisl e precedentemente anche dal Cobas”.