Topi d'appartamento derubano anziani coniugi a Comiso. Incastrati da un impianto di videosorveglianza

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Gli uomini del Commissariato di Polizia di Comiso hanno tratto in arresto in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare Andolina Salvatore, nato a Comiso il 24.03.1979 e Interdonato Dario, nato a Comiso il 29.11.1984, entrambi pregiudicati. L’operazione di Polizia è iniziata il 27 aprile, quando un intervento di una volante per ladri in abitazione ha permesso di identificare i due indagati quali autori del furto perpetrato presso una casa di due anziani coniugi a Pedalino, frazione di Comiso.

La proprietaria riferiva di essere uscita dalla propria abitazione all’incirca alle ore 7,45 per recarsi a piedi presso la vicina abitazione della figlia. Una volta tornata a casa, verso le ore 8,20 circa, in compagnia della nipote, tentava vanamente di aprire il portone di ingresso che risultava bloccato e contemporaneamente udiva dei rumori provenire dall’interno dell’abitazione. Pochi istanti dopo, dalla porta del garage pertinente all’abitazione, uscivano due soggetti a volto scoperto, di cui uno teneva in mano un sacco di plastica nero, i quali si davano alla fuga. Come successivamente constatato dagli agenti della polizia di Comiso, l’abitazione era stata messa a soqquadro, la porta di ingresso risultava danneggiata come pure una cassaforte di metallo, di cui era stato divelto il lucchetto, nella il proprietario custodiva alcuni fucili, legalmente detenuti, che tuttavia non erano stati asportati. In sede di denuncia, il proprietario indicava i beni che erano stati sottratti e, in particolare, lamentava di aver subito un danno complessivo pari a circa 5.000 euro, di cui 1.200 di denaro contante, più il valore dei numerosi monili d’oro e di alcuni orologi che risultavano mancanti. Il proprietario a causa della velocità degli eventi riferiva di non essere in grado di riconoscere i due autori del fatto.

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Veniva però fornita una descrizione fisica dei due uomini e degli indumenti che indossavano, elementi che successivamente trovavano riscontro decisivo dalla visione delle immagini registrate da un impianto di video sorveglianza. La visione dei fotogrammi consentiva al personale della polizia di riconoscere, senza dubbio, Andolina Salvatore ed Interdonato Dario, conosciuti dall’ufficio e controllati già in passato quando furono trovati a bordo di una Volkswagen Golf. Proprio tale auto era stata ripresa dalle immagini del sistema video, mentre era in transito nella stessa mattina del 27 aprile 2017 proprio sui luoghi del fatto. In particolare gli operanti di polizia giudiziaria, ricostruendo gli orari dei passaggi anche alla luce delle concordanti dichiarazioni della vittima che avevano descritto e circostanziato nel tempo i loro spostamenti nel corso della mattinata del 27, potevano constatare la presenza dell’autovettura in transito a partire dalle ore 6,29 circa fino a alle ore 8.21 circa, quando la videocamera riprendeva i due indagati che si davano alla fuga.

Andolina, sentito successivamente dalla polizia, riferiva che nella stessa mattinata quando andava a prendeva la sua autovettura per recarsi al lavoro, notava che la sua macchina era stata asportata da ignoti pertanto formulava denuncia di furto. Le dichiarazioni pretestuosamente rese da Andolina, risultano evidentemente precostituite dallo stesso a distanza di alcune ore dal furto al fine di giustificare presenza della propria autovettura che, nella fuga, i due ladri erano stati costretti a lasciare parcheggiata a Pedalino e che, infatti, veniva rinvenuta dal personale del Commissariato di Comiso, chiusa a chiave nei pressi dell’abitazione teatro del furto. L’inverosimiglianza delle predette dichiarazioni deriva in particolar modo dalla accertata presenza dell’autovettura a Pedalino già dalle ore 6,29 circa della mattina del 27 aprile, come chiaramente attestato dalle immagini della videosorveglianza.

Il fatto contestato agli autori è pertanto riconducibile al reato di furto in abitazione, aggravato dall’aver usato violenza sulle cose (gli indagati hanno usato un flex per rompere il lucchetto posto a protezione della cassaforte ed hanno forzato la porta di abitazione in legno, che era chiusa semplicemente, senza giro di chiave) e dall’aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità (€ 5.000,00), se rapportato alle presumibili condizioni economiche della coppia. Inoltre per Andolina è scattata anche la denuncia per simulazione di reato.

Per tale motivazioni i due soggetti sono stati arrestati in esecuzione di una ordinanza del Gip di Ragusa su richiesta del pubblico ministero. Rintracciati ieri pomeriggio, sono stati condotti agli arresti domiciliari.

Nelle abitazioni dei due sono state effettuate anche le perquisizioni che hanno permesso di ritrovare, a casa di Interdonato, numerosi oggetti presumibilmente provento di furto, tra i quali numerose monete antiche da collezione nonché numerosi orologi e monili sia in oro che di bigiotteria. Sono stati altresì sequestrati oltre 3.500 euro in contanti anche questi ritenuti provento dei furti commessi. Sono in corso le verifiche per rintracciare i proprietari degli oggetti rinvenuti e così poterli successivamente restituire.

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