Un convegno per festeggiare dieci anni di attività del centro per minori e famiglie Talità Kum di Librino. Venerdì 19 l’opera-segno della Caritas di Catania è stata protagonista di un convegno al museo Diocesano etneo. La struttura dal 2007 opera a pochi passi dal Palazzo di cemento, ai tempi fiorente piazza dello spaccio e luogo di degrado e abbandono. Oggi fa parte della rete che raccoglie volontari, esperti di educazione, scout e realtà legate al quartiere, coinvolgendo numerosi bambini e le loro famiglie.
L’evento è stato moderato da Giuseppe Fusari, psicologo del centro, e ha visti presenti l’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina – che ha esortato i volontari del Talità Kum a continuare nella loro importantissima opera – e il sindaco etneo Enzo Bianco. Don Piero Galvano, direttore della Caritas diocesana, ha aperto l’incontro: “Le colombe volano in alto, al di sopra del Palazzo di cemento! – ha esclamato – Il Talità Kum in tutti questi anni, attraverso un’azione pedagogica ben fondata e programmata, ha saputo innestare a Librino quel ‘seme nuovo’ che ha portato e continua a portare ‘buoni frutti’ in tante famiglie. La Caritas Diocesana di Catania continuerà a sostenere quest’opera segno, sia dal punto di vista economico che spirituale”.
Don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, ha definito il Talità Kum un importante segno di speranza, una Pentecoste continuata su Librino, e ha condiviso le esortazioni di papa Francesco sull’importanza dell’attenzione che la società deve porre a favore di bambini e anziani. Un appello condiviso da Giuliana Gianino, presidente e fondatrice della struttura. “Attraverso il nostro centro, sosteniamo anche la genitorialità – ha precisato – Oggi per molte mamme di Librino il Talità Kum è uno spazio di asilo nido da 0 a 3 anni che, per esempio, permette loro di andare a lavorare o a studiare, ma è anche un centro aggregativo che offre il sostegno scolastico ai minori da 6 a 13 anni; ed è anche uno spazio per adolescenti dai 14 ai 18 anni“. Poi ha aggiunto: “Qui ci mettiamo accanto a ragazzine che per fuggire da un padre molto aggressivo, seguono un compagno che poi si rivela altrettanto aggressivo, restano incinte e, dopo poco, si ritrovano sole e disorientate“.
A testimoniare l’importanza dell’attività sul territorio hanno contribuito Maria Francesca Pricoco e Nino Pittera, rispettivamente presidente e giudice onorario del Tribunale per i minorenni di Catania. Entrambi hanno messo in risalto l’importanza della sinergia tra un centro come Talità Kum e le autorità giudiziarie. “Prevenzione e tutela sono assolutamente interconnesse ed è possibile fare questo solo se un Tribunale si ritrova, nel proprio territorio, non solo un sistema di servizi pubblici efficienti ma anche un corpo di volontariato di alta qualità: i processi dei minori possono interrompersi e anziché concludersi con una sentenza di condanna possono avviare il ragazzo ad un progetto di ‘messa alla prova’“. In questo modo si garantisce la crescita e la formazione, hanno sottolineato.
Padre Valerio Di Trapani, oggi Direttore della Caritas Diocesana di Lamezia Terme e tra gli ideatori del Talità Kum, ha ricordato l’inquietudine che dieci anni fa contagiò la Caritas Diocesana in merito agli episodi di violenza che accadevano nelle banlieue francesi. “Ci siamo chiesti se in Italia accadeva la stessa cosa, dove fossero le nostre periferie“, ha descritto. “Le periferie oggi, come allora, sono quei luoghi in cui cerchiamo di rigettare la gente. La periferia di Librino era stata pensata come un luogo di grande incomunicabilità con il centro; oggi, di questi ‘luoghi’, se ne stanno creando altrettanti come avviene quando si parla di immigrazione“.