L’analisi dei fenomeni migratori negli ultimi decenni del XX secolo e la situazione odierna, in pieno tempo di crisi, in cui i temi dello sviluppo economico si intersecano con quelli di una precarietà lavorativa sempre crescente.
Sono i temi affrontati a Pozzallo, nel corso dell’incontro organizzato dal “Centro mediterraneo di studi e formazione “Giorgio La Pira”. L’incontro è una delle tappe del corso di “mediatore interculturale”, attivato a Pozzallo per la formazione di stranieri residenti in Italia, titolari di protezione internazionale e operatori italiani impegnati nell’accoglienza.
Il primo corso semestrale si è concluso a novembre, il secondo, iniziato il 26 gennaio, si concluderà il 17 giugno. Vi partecipano 40 giovani, alcuni italiani, la maggior parte stranieri, provenienti soprattutto dalle nazioni dell’Africa occidentale (Nigeria, Mali, Togo, Senegal), che vivono nelle province di Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Catania, Siracusa, Ragusa.
Hanno aperto l’incontro Rosanna Mallemi, vice prefetto aggiunto a Ragusa, il sindaco Luigi Ammatuna ed il direttore del Centro Mediterraneo La Pira, Giacomo Anastasi.
Ad affrontare i temi della migrazione in Italia ed in Europa, offrendo un’analisi delle prospettive, è stato il senatore Gianpiero Dalla Zuanna, docente di Demografia presso il Dipartimento di Scienze Statistiche dell’università di Padova. Dalla Zuanna, che da anni studia i fenomeni migratori, è autore, insieme a Stefano Allievi, del libro “Tutto quello che non vi hanno mai detto sull’immigrazione”.
Il senatore Pd ha presentato un’analisi dei flussi migratori verso l’Europa, in crescita fino al 2007, quando il continente viveva una fase di sviluppo ed i lavoratori immigrati consentivano di colmare le necessità di manodopera per molti tipi di attività. Nello stesso tempo, in paesi dove la crescita demografica segna un dato negativo, gli immigrati contribuiscono a garantire un riequilibrio.
Gli immigrati, quindi, sono una risorsa, anche se la crisi economica ha acuito i fenomeni di intolleranza verso gli stranieri da parte delle popolazioni europee. Ad oggi, la ripresa economica, fa registrare un tasso positivo nel Nord Italia, ma ancora negativo nel meridione. La riforma del sistema pensionistico e la legge Fornero hanno determinato l’aumento del numero di lavoratori sopra i 55 anni e hanno frenato l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani.
Dalla Zuanna ha analizzato il fenomeno migratorio, la mancanza di leggi in Italia che regolamentino gli ingressi (ad oggi, gli unici ingressi consentiti sono quelli per i rifugiati politici ed i richiedenti asilo), ha auspicato alcune riforme per l’ingresso regolato di lavoratori stranieri.
“Il governo ha già avviato alcuni percorsi – ha detto Dalla Zuanna – si punta ad avere tempi più brevi per l’esame della richiesta di asilo politico attraverso l’inserimento di altre 250 persone nelle Prefetture, si creeranno sezioni specifiche nei tribunali che si occupino dell’immigrazione, si lavora alle nuove normative per la cittadinanza (lo ius soli temperato e lo ius culturae), che consentano la cittadinanza italiana a chi vive stabilmente in Italia ed ha frequentato la scuola per almeno cinque anni”.
Il professore Santo Burgio, presidente della Struttura Didattica Speciale dell’Università di Catania, ha presentato il corso di Studi in Mediazione Linguistica attivo a Ragusa. “I nostri studenti – ha detto – tramite l’alternanza scuola-lavoro, si inseriscono nelle classi dove sono presenti studenti figli di immigrati coadiuvando la mediazione linguistica e culturale”.
Il vicario foraneo di Pozzallo, don Salvatore Cerruto, ha parlato della realtà di Pozzallo, luogo di accoglienza ed ha presentato alcuni dei progetti della Chiesa per favorire la permanenza dei migranti nei paesi di provenienza.
Salvatore Brullo, della cooperativa Fo.Co, ha presentato il progetto “Fare sistema oltre l’accoglienza”, avviato insieme ad Azione famiglie Nuove ed Amu per l’accompagnamento dei giovani minori dopo il raggiungimento della maggiore età e per il loro inserimento lavorativo. Brullo ha presentato l’esperienza dell’inserimento lavorativo di due giovani rifugiati politici in due diverse aziende di Vittoria.